URSCHELER A FV, San Gallo da temere. Il loro presidente...
Michel Urscheler, uno dei più importanti agenti del calcio svizzero, che in passato ha anche lavorato con la Fiorentina all'affare Seferovic ma che ha anche collaborato con altri grandi calciatori come Rakitic, Xhaka e Djimsiti, ci presenta il San Gallo e il periodo che sta attraversando il calcio in Svizzera in un'intervista esclusiva realizzata per FirenzeViola.it:
Che tipo di squadra è il San Gallo?
"Il San Gallo ha avuto per sei anni lo stesso allenatore, Peter Zeidler, che faceva sempre giocare un calcio molto intenso e fisico, oltre che di pressing alto e di velocità, mentre l'attuale è un allenatore tedesco, Enrico Maassen. che è giovane ma molto bravo secondo me. Lui vuole costruire il gioco da dietro e giocare un bel calcio e ci sta riuscendo anche se i ragazzi si stanno ancora adattando alle sue idee. Però in una partita come stasera, giocando contro la Fiorentina in uno stadio pieno, il San Gallo è una squadra che può fare qualcosa di interessante anche contro una squadra forte come quella viola. Poi, parlando del campionato sono convinto che possano arrivare sul podio a fine stagione".
In che direzione sta evolvendo il calcio svizzero negli ultimi anni?
"Non penso che il calcio svizzero sia migliorato ma sicuramente è molto equilibrato. Per esempio, lo Young Boys, che è sempre stato primo negli ultimi anni, sta attraversando delle difficoltà. Stesso discorso per il Basilea. Le squadre come il San Gallo che da anni stanno facendo un grande lavoro con i giovani, lavorando bene anche con calciatori svincolati, sta lottando per i primi posti. Essendo in difficoltà, i club più importanti, si sono accorti che anche le altre squadre non dormono e quindi si è livellato tutto. Quest'anno almeno tre squadre lotteranno per vincere il titolo".
Secondo lei il San Gallo darà priorità alla Conference o al campionato?
"I giocatori sono sempre interessati a disputare partite europee, soprattutto quando giochi in una squadra come il San Gallo che non è abituata a giocare a livello internazionale. Per i giocatori la Conference è molto importante, soprattutto quando si gioca contro squadre di alto livello come la Fiorentina. Per la società invece penso che il campionato sia più importante, perché è un lavoro che portano avanti nel tempo. Il presidente, che è un mio amico, sarebbe molto più contento di arrivare primo in classifica in campionato che non in finale di Conference".
La Fiorentina a quali giocatori dovrà fare attenzione questa sera?
"Nella rosa del San Gallo c'è un giocatore che si chiama Bastien Toma che secondo me è molto particolare, è un trequartista che può giocare anche a centrocampo. È un classe '99 che era partito dal Sion per andare al Genk senza però confermarsi in Belgio. Adesso da sei mesi sta ritrovando il piacere di giocare a calcio e la Fiorentina dovrà temerlo perché è molto bravo a giocare in verticale ed è un calciatore che ha delle qualità che gli altri della sua rosa non hanno".
C'è un calciatore che secondo lei nei prossimi anni seguirà le orme di Dzemaili, Inler o Kuzmanovic e dal campionato svizzero potrà approdare in Serie A?
"Adesso c'è un ragazzo che si chiama Alvyn Sanches che è tra i miei assistiti e gioca a Losanna, ed è un 2003. Ho lavorato in passato con Rakitic, con Shaqiri, con Xhaka e anche con Seferovic e so cosa significa qualità quando si parla di un giocatore. Chi non segue questo ragazzo fa un errore grave perché sarà un giocatore molto forte. È un ragazzo che gioca tra la trequarti e l'esterno d'attacco ed è molto talentuoso, in vent'anni di carriera non ne ho visti molti come lui. L'anno scorso ha vissuto un anno difficile, ma quest'anno si sta mettendo in mostra. È un ragazzo da seguire e tra 2-3 anni sarà un giocatore molto importante per la Nazionale svizzera ma anche per un ottimo club di livello internazionale".