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VALCAREGGI A FV, Mio babbo amava Firenze e...

di Redazione FV
Fonte: Dalla nostra inviata Luciana Magistrato

Intercettato da FirenzeViola.it alla presentazione del viale dedicato a Ferruccio Valcareggi, il figlio Furio Valcareggi ha raccontato le sensazioni relative al riconoscimento cittadino verso il padre, e anche toccato altri argomenti legati anche alla Fiorentina e alla Federazione Italiana:

"Sono emozionato per questo riconoscimento di Firenze dal valore inestimabile, in una strada che il mio babbo attraversava sempre per andare ad allenarsi al campo militare. Io avevo chiesto una medaglietta per i 10 anni della morte di mio padre, hanno detto che non hanno tempo. Beh, neanche io ho tempo di stare dietro a loro. Sarò sempre tifoso della Nazionale perché la mia famiglia le deve tutto, soldi, fama, successo, ha girato il mondo, conoscenze importanti ma siamo appagati di questo riconoscimento e alla Federazione non chiederemo nulla. Pensi, quando andai a presentarmi da Tavecchio, attraverso Oriali, il giorno della presentazione di Conte lui mi dette un buffetto e disse "mi saluti il suo babbo" e io risposi "è difficile, ma ci provo" perché mi aveva sbagliato per Vicini. L'inizio fu simpaticamente questo e ora non ha tempo, vivano nel terrore perché la Federazione ha paura di non qualificarsi ai mondiali e quindi c'è turbolenza. La Fiorentina vince, Giaccherini ha segnato, il viale, ci sono tanti amici per il suo compleanno. Rapporto del mio babbo con la Fiorentina? Bellissimo, di cuore e di amore e nelle convocazioni del mio babbo c'e sempre stato un convocato viola, a parità di condizioni ovviamente, perché lo meritava e perché il babbo amava Firenze, come la sua Trieste, tant'è che ci ha vissuto e la sua storia è qua. Vittoria di ieri? Bella e sono gli stessi che hanno perso vinto con la Juve e hanno perso a Roma in modo orribile, questo è il calcio, una volta. Ai contestatori accesi vorrei consigliare di restare morbidi perché gli stessi che hanno perso a Roma poi si sono ripresi. Quando si vuole bene a qualcuno nei momenti di difficoltà si aiuta e non si affossa come si tende a fare a Firenze".