.

VIERCHOWOD A FV, Viola deludenti, Milan favorito

di Stefano Borgi

Fu l'ultimo colpo di un mercato favoloso, quello dell'estate 1981. Graziani, Pecci, Cuccureddu, Massaro, Monelli e poi lui...Pietro Vierchowod, detto lo “Zar”. Veniva dal Como, purtroppo solo in prestito (era di proprietà della Sampdoria), il padre era stato un graduato dell'esercito russo (da qui il nomignolo Zar...), e l'allora direttore sportivo della Fiorentina Tito Corsi mise la ciliegina su una squadra che diventò così una torta prelibata. “Quella era una grande squadra, compatta, unita – racconta Vierchowod con un po' di nostalgia. Ricordo le serate a casa mia con Contratto, Ferroni, veniva anche Cuccureddu... nonostante lui avesse già vinto tanti scudetti stava volentieri con noi giovani. E poi ricordo Pecci, il più simpatico, che mi prendeva spesso in giro...” Oggi Pietro Vierchowod compie 52 anni (è nato a Calcinate di Bergamo nel 1959), con 562 partite disputate in serie A è il quarto calciatore in assoluto per presenze dopo Maldini, Pagliuca e Zoff. Noi di firenzeviola.it gli facciamo gli auguri, anche se non possiamo fare a meno di ricordare come finì quel campionato... “Sì, era l''81-'82 e purtroppo quell'anno perdemmo lo scudetto in modo un po' “rocambolesco” - continua lo “zar” - però il ricordo rimane indelebile, della squadra e della città”. Vierchowod, a Firenze, ha vissuto anche una seconda fase, ahimè non felice. Fu infatti il primo allenatore della gestione Della Valle ai tempi della Florentia Viola (si parla del 2002), ma fu esonerato dopo poche giornate. Pietro fa muro, non ne parla volentieri, e allora strambiamo sulla Fiorentina di oggi...

Che voto dà alla Fiorentina fino a questo momento?
“Una sufficienza risicata, un sei scarso. Sinceramente dai viola mi aspettavo di più, visto anche il livello basso del nostro campionato. Non so, forse un po' di sfortuna, gli infortuni... tanto quello che conta sono sempre i giocatori. L'allenatore conta al massimo il 20-30%, poi in campo ci vanno i calciatori. Sembra una frase fatta ma è così”.
Quindi Mihajlovic non ha nessuna colpa in questa sufficienza risicata?
“Guardi, con Mihajlovic siamo amici (Pietro e Sinisa nella stagione '94-'95 hanno giocato insieme alla Sampdoria ndr.) quindi sarei troppo di parte. Comunque lasciamogli tempo di crescere e sopratutto, diamogli i giocatori giusti”.
C'è ancora tempo per riagguantare l'Europa?
“Mah, domenica a Cesena è stata persa una grossa occasione. Certe partite vanno vinte in tutti i modi. Poi ora c'è un calendario difficilissimo, Milan, Juventus, Inter fuori casa, insomma...la vedo molto dura”.
Domenica ci sarà Fiorentina-Milan senza Adrian Mutu. Si metta nei panni di Mihajlovic e studi la formazione senza il romeno...
“Io cambierei modulo. Difesa attenta, aggressiva, centrocampo più folto per non far ragionare il Milan. E poi la palla non deve arrivare al limite dell'area, perchè in quella zona Pato ed Ibrahimovic possono far male...”
Come finisce Fiorentina-Milan?
“Mi spiace per gli amici viola ma vedo favorito il Milan. Sono più forti e devono vincere lo scudetto, quindi...”