.

VIRGILI A FV, SARRI HA BISOGNO DI INTERPRETI ALL'ALTEZZA. PAGHEREI PER VEDERLO IN VIOLA

di Niccolò Santi

Da ieri, con l'innesto a sorpresa di José Mourinho da parte della Roma, l'ambiente fiorentino è tornato inevitabilmente a pensare a Maurizio Sarri. Noi di FirenzeViola.it ne abbiamo parlato in esclusiva con Aurelio Virgili, figlio dell'ex viola Giuseppe e grande amico del tecnico di Figline.

Virgili, la notizia di Mourinho alla Roma ha stupito un po' tutti, sia per la caratura del tecnico, sia perché da tempo i giallorossi puntavano Sarri. Anche lei è rimasto sorpreso?
"Con Maurizio non ho parlato ultimamente, evito anche di domandargli certe cose perché talvolta so che le trattative possono essere complesse. Da spettatore, pensavo che una piazza come Roma ci potesse stare e che fosse anche un'ottima scelta per lui. Ma non so altro, l'ultima volta che l'ho visto non abbiamo parlato del suo futuro".

Partiamo da un presupposto: Sarri è sempre dell'idea di voler riprendere ad allenare dopo la stagione di stop, giusto?
"Sicuramente sì, è sempre stata la sua passione e sin da quando allenava in Lega Pro o Serie B non conta l'aspetto economico per lui. Ha trascorso un un anno di inattività ma, essendo stato comunque "costretto", ha pesato anche meno di quello che avrebbe potuto. Conoscendolo, Maurizio può stare sereno: penso abbia ampia possibilità di scegliere la sua prossima destinazione".

Ma che lei sappia, in Premier, o comunque fuori dall'Italia, lui preferisce non tornare?
"In realtà non ha chiuso le porte all'estero. Ha già dimostrato, a Londra, di saper farsi valere anche fuori, poi se ci pensiamo il mondo è cambiato: prima un allenatore italiano era più difficile vederlo all'estero. E Maurizio ha tanti estimatori pure a livello internazionale".

A Firenze il suo nome ha ripreso a circolare in modo insistente, tenendo presente l'incontro di novembre in cui Sarri declinò la proposta della Fiorentina poiché a suo avviso l'organico era da rivoluzionare... 
"Pagherei di tasca mia per vederlo a Firenze. Anche lì però è giusto e corretto che lui faccia delle considerazioni di natura tecnica: sei anni fa avrebbe accettato qualunque squadra, ora invece valuta anche la rosa che gli propongono. Maurizio è consapevole delle proprie capacità, un allenatore sa che per inseguire certi obiettivi ha bisogno anche degli interpreti giusti. Al di là del prestigio del club, insomma, deve conoscere il materiale disponibile. Chi lo prenderà dovrà avere delle aspettative importanti, perché lui sceglierà una piazza dove è convinto di poter fare bene".

Presumibilmente, adesso, le ipotesi in Serie A si restringono appunto alla Fiorentina e poi al Napoli: quali sono le sue sensazioni?
"Egoisticamente, il fatto che diminuiscano le sue possibilità in Italia mi fa enormemente piacere. Ripeto che però serve una proposta tecnica, più che economica, importante: ecco perché se fossi il presidente viola saprei come approcciare una trattativa con Sarri. Ma questo per il bene dell'intera piazza, la quale ha bisogno di un riconoscimento dopo tanti anni che occupa posizioni di classifica non consone alla sua storia. Se Maurizio venisse a Firenze, sarebbe davvero un grande segnale".