ZEKHNINI A FV, STOP IN OLANDA TRISTE. IO ASSIEME AD AMRABAT? PERCHÉ NO! SUL FUTURO VIOLA...
Rafik Zekhnini è stato uno dei primi calciatori al mondo sul quale il coronavirus ha fatto effetto. Non certo per quello che riguarda la sua salute (il norvegese è sempre stato bene, al pari della sua famiglia) ma in riferimento alla squadra e al campionato dove l’esterno classe ’98 ormai milita da due anni, il Twente in Eredivisie. La massima divisione olandese infatti è stata la prima a tirarsi fuori dalla forsennata corsa a voler riprendere il campionato a tutti i costi, dichiarando anzitempo chiusa la stagione con tanti saluti, forse, a settembre prossimo. Per parlare di questo e di tanto altro, Firenzeviola.it ha chiesto un parere proprio a Zekhnini, il cui cartellino appartiene ancora alla Fiorentina.
Rafik, innanzitutto come sta?
“Per fortuna sto bene e lo stesso vale per la mia famiglia. Adesso sono tornato a casa mia dopo la conclusione del campionato e aver rivisto i miei genitori in salute è stata la cosa più importante. In Olanda non ho vissuto momenti facili, specie durante il periodo di quarantena”.
L’Eredivisie ha dato un segnale chiaro a tutto il mondo del pallone: crede che anche gli altri Paesi dovranno seguire il suo esempio?
“Devo dire che in un primo momento ho provato tristezza per la scelta di annullare la stagione, ma è un aspetto che non compete a noi calciatori. Non c’è molto da fare, solo da rassegnarsi. Credo che ogni Federazione debba decidere in base ai dati di contagio che si registrano nello stato, non spetta a me dire cosa sia o non sia giusto”.
Come valuta le sue due stagioni in Olanda?
“La prima annata è stata molto buona: sento di essere cresciuto sia come giocatore che come persona, dentro e fuori dal campo. Anche la seconda stagione stava andando bene: ho conosciuto nuovi compagni di squadra, un nuovo allenatore e stavo trovando continuità sul campo. Ci tengo a ringraziare il Twente per ogni singolo minuto che mi ha concesso sul terreno di gioco”.
Il suo nome è apparso in una lista che il ct del Marocco Halilhodžić ha fatto prima della pandemia per un’ipotetica convocazione: pensa mai a questa evenienza?
“Nulla è deciso, è ancora tutto aperto: non ho scelto se giocherò con la Norvegia o con il Marocco ancora. Il pensiero c’è ma la parola finale spetta a me e ancora non mi sento di esprimermi”.
Peraltro nel Marocco gioca anche Amrabat, che potrebbe ritrovare a Firenze ad agosto come compagno di squadra…
“Sono sincero, non lo conosco. So che in Serie A sta facendo bene e che la Fiorentina ha investito molti soldi su di lui nel mercato di gennaio. È sempre bello giocare al fianco di grandi giocatori, se poi sono marocchini è un incentivo in più. Quindi, perché no?”
Crede che la prossima stagione sarà quella decisiva per vederla affermarsi in maglia viola?
“Vedremo, sinceramente faccio fatica a parlare della prossima annata vedendo come sta andando il resto del mondo. Tutto è ancora poco chiaro. La situazione, in Italia e non solo, mi sembra davvero un grande punto di domanda…”