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ZEKHNINI A FV, VIOLA, NESSUN RIMPIANTO. LOTTERÒ PER TORNARE AL TOP. LA LINGUA E ASTORI...

di Andrea Giannattasio

La sua cessione, anche se soltanto in prestito, è stata quasi un fulmine a ciel sereno. Visto che nessuno ormai, ad aprile inoltrato, credeva che la Fiorentina avrebbe più operato sul mercato, anche se soltanto in uscita. Oggi per Rafik Zekhnini la vita è cambiata, visto che nel giro di pochi giorni si è ritrovato da camminare lungo le soleggiate rive dell’Arno a quelle più gelide del Nidelva, fiume che attraversa la città norvegese di Trondheim, dove ora il talento classe ’98 gioca con la maglia del Rosenborg (al momento, in 5 presenze tra campionato, coppa di Norvegia e Supercoppa, ha messo insieme già un gol e un assist). Un mutamento radicale per l’esterno viola, che ha scelto di raccontare in esclusiva a Firenzeviola.it i suoi obiettivi per i prossimi mesi e le sue speranze in vista del ritorno a Firenze:

Zekhnini, è contento di essere tornato in Norvegia? Ci spiega il perché della sua scelta?
“Sì, lo sono moltissimo. La Norvegia è una bellissima nazione, il mio Paese. Conosco tante persone e qui conservo tanti amici, oltre alla mia famiglia, della quale ho sentito in questi mesi la mancanza e che adesso ritrovo più vicina. È stata una decisione presa di comune accordo con il mio agente e la Fiorentina. Pensiamo che sia stata la soluzione migliore per permettermi di crescere e di giocare”.

Cosa si aspetta da questa avventura? L’inizio direi che è stato più che positivo…
“Non voglio correre troppo col tempo: sono molto tranquillo. Posso solo dire che io darò il mio meglio ogni qual volta sarò chiamato in campo a giocare”.

Parliamo adesso di Fiorentina: cosa è successo dopo il suo esordio alla 1ª di campionato a San Siro?
“Non devo certo rimproverare la Fiorentina in questi mesi, anche se è sotto gli occhi di tutti che ho avuto poco spazio. A Firenze, in allenamento, ho comunque avuto la possibilità di crescere e di diventare un giocatore migliore, per questo posso solo ringraziare tutti i miei compagni di squadra e gli allenatori del club. Giocare contro l’Inter alla prima è stato un sogno che è diventato realtà: conservo ancora con gioia quel momento”.

Mister Pioli ha detto tempo fa che lei ha trovato difficoltà a parlare e comprendere l’italiano: è stato davvero questo il suo più grande problema?
“È vero, l’italiano è una lingua molto difficile. Ma ho sempre dato il massimo per impararlo e saperlo parlare. Continuerò a farlo anche in questi mesi”.

Sono passati quasi due mesi dalla scomparsa di Davide Astori: qual è il ricordo che di lui custodisce dentro di sé?
“Davide è stato un grande calciatore, ma soprattutto un’eccellente persona. Ricorderò per sempre di come mi ha aiutato all’inizio della mia avventura a Firenze, spiegandomi qualsiasi cosa, con pazienza e il sorriso sulle labbra. Di lui avrò sempre un ricordo positivo”.

Concludendo, crede che la sua avventura al Rosenborg potrà aiutarla a tornare a Firenze più forte e pronto a lottare per una maglia da titolare?
“Come ho già detto, io darò il mio meglio per mostrare a mister Pioli e la Fiorentina che io sono pronto a giocarmi le mie carte, quando farò ritorno. Lotterò ogni giorno con la maglia del Rosenborg per riprendermi la Fiorentina”.