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LA MAGLIA VIOLA: La Rinascita, il ricordo di G. Galli

di Redazione FV

A distanza di 22 anni non saprei ancora definire l’annata 2002/2003. La stagione della rinascita, l’annata post fallimento, la prima dell’era Della Valle, e, tra le altre cose, ancora non so se darle una connotazione negativa o positiva, mi spiego meglio: Negativa perchè comunque eravamo falliti dopo 10 anni di goduria incredibile e giocatori pazzeschi (Batistuta, Rui Costa, Edmundo su tutti), giocavamo in serie C2 contro squadre e giocatori totalmente sconosciuti o quasi, positiva perchè il clima che si respirò quell’anno fu davvero unico. Voglio precisare che io a Gubbio a spalare la neve non c’ero, però a sentire i racconti di quel giorno sarete stati almeno in 35000 perchè, con chiunque parli, quel giorno eravate tutti a Gubbio a spalare la neve.

La Fiorentina fallisce con Cecchi Gori (argomento che affronteremo in futuro in questa rubrica, ma, ci tengo a sottolineare, che i ricordi calcistici più belli della mia adolescenza sono legati alla sua presidenza), il 1° agosto 2002, il giorno prima del mio compleanno tra l’altro, rinasce sotto il nome di Florentia Viola. Molti si presero i meriti, ma i veri artefici all’epoca furono l’allora sindaco di Firenze, Leonardo Domenici e l’attuale Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani che convinsero Diego Della Valle e suo fratello Andrea a rilevare la società dal fallimento.

Per farmi raccontare di quelle giornate ormai diventate leggendarie ho coinvolto un mito come Giovanni Galli che fu il primo ad essere chiamato per sistemare l’area sportiva: “Entrammo allo stadio ed era stato tutto svuotato dal tribunale nell’ambito del fallimento: armadietti, sedie erano tutte sigillate e chiusi nella palestra che all’epoca era sotto la tribuna sul lato della Curva Fiesole. Al primo allenamento, per attaccare i vestiti piantammo dei chiodi nel muro perché i ragazzi non sapevano dove appoggiare la roba.” Qualche dipendente però rimase della vecchia società a lavorare per la nuova appena fondata: “Si certo, ovviamente essendo tutto nuovo e non conoscendo nessuno chiesi di mantenere alcune persone di fiducia come lo storico segretario Raffaele Righetti, il compianto Francesco Guzzo che mi aiutò tantissimo a rimettere in piedi il settore giovanile azzerato dal fallimento e professionisti come Rocco De Vincenti e Fabio Bonelli che ancora oggi lavorano in Fiorentina”. Tra l’altro mi sembra giusto e doveroso menzionare il “soldatino” Angelo Di Livio che, terminato il mondiale del 2002, decise di rimanere a Firenze e giocarsi la C2 nonostante avesse avuto offerte da squadre di Serie A.

Ma torniamo alla maglietta, non avevate niente e con cosa avete iniziato ad allenarvi? “Appena arrivato cominciai a chiamare tutti i miei amici che lavoravano nel settore dell’abbigliamento sportivo per chiedere un aiuto, eravamo ad agosto e ci serviva il materiale primario per allenarci e scendere in campo nelle amichevoli improvvisate, addirittura usammo delle maglie con il giglio attaccato sulla maglia con dei cerotti, considera anche che non potevamo utilizzare niente della precedente società perchè non doveva esserci nessun tipo di continuità, la prima partita la giocammo con una maglia provvisoria della Garman, poi la famiglia Della Valle trovò un accordo con Puma e arrivarono quelle bellissime magliette che ancora ricordo con affetto, quella rossa in particolar modo”.

Quello che dice Giovanni Galli è esatto perchè, da una personale ricerca, ho scoperto della bella amicizia che c’era e, suppongo ci sia ancora, tra la Famiglia della Valle e Jochen Zeitz nel 2002 presidente e amministratore delegato di Puma e attualmente amministratore delegato di Harley-Davidson. Quando nel 2002 Zeitz venne a conoscenza delle problematiche, dovute anche ai tempi ristretti, che i Della Valle stavano avendo a Firenze, intervenne immediatamente fornendo tutto il materiale sportivo necessario. Galli prima ha menzionato la maglia rossa e, purtroppo, è l’unica di quella stagione in mio possesso. Voglio raccontarvi la storia del perchè posseggo quella maglia.

All’epoca lavoravo come DJ in vari locali fiorentini e capitava spesso che i giocatori di quella Fiorentina, ops Florentia Viola, capitassero nelle serate. In una di queste conobbi, tra gli altri, Michelangelo Minieri, allora giovane difensore ed oggi uno dei più importanti procuratori in Italia. A fine stagione ricordo venne a trovarmi in una serata e si presentò con un sacchetto, me lo diede e quando lo aprì la sorpresa fu enorme perchè, credetemi, non gliela avevo assolutamente chiesta (strano per chi mi conosce perchè solitamente la seconda cosa che chiedo quando conosco un calciatore, dopo i vari convenevoli: “Come stai?”, “Come ti trovi a Firenze?” ecc, è “Ricordati la maglietta mi raccomando…”).

Maglia rossa con il numero 17: bellissima, semplicissima, pesantuccia come materiale, era il 2002 e il materiale iper tecnico avrebbe fatto la sua comparsa solo qualche anno dopo. La Florentia Viola “durò" solo per la stagione 2002/2003, a fine stagione la squadra raggiunse la promozione in netto anticipo in C1, ma a seguito del “Caso Catania” e per meriti sportivi e bacino d’utenza, fu promossa in Serie B. Il 19 maggio 2003 torno a chiamarsi Fiorentina, per la precisione ACF Fiorentina, dopo che la famiglia Della Valle acquisì marchio e colori sociali della “vecchia” Fiorentina.


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