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"AMARCORD", BATI-GOL 'stende' l'Inter e dà appuntamento a 40.000 cuori viola

di Stefano Borgi
Fonte: www.stefanoborgi.it

La vita è come salire su un ring, sai come ci entri ma non sai se e come ne esci. Il mondo del calcio non fa eccezione perchè ogni giorno è una lotta senza esclusione di colpi, spesso ad appannaggio di chi riesce a schivare il colpo del K.O, ripartire in contropiede e mettere al tappeto l'avversario. Il gennaio della Fiorentina ha seguito più o meno questo schema ed il mese di febbraio promette di ricalcare le orme dell'illustre predecessore. Si parte col primo gancio, ben assestato, il 5-1 col Siena che vede, ahimè, gli ultimi gol di Alberto Gilardino ed il ritorno trionfale di Adrian Mutu. Nel frattempo era arrivato Felipe dall'Udinese al posto di capitan Dainelli ed il primo round finisce in sostanziale parità. Si prosegue con la vittoria sul Bari e la sceneggiata di Castillo che non esulta sul gol del 2-1, prima della vittoria sul Chievo negli ottavi di coppa Italia. Poi, improvviso, arriva il primo K.O del 2010 e fa male. Lo assesta il Bologna che espugna il Franchi nel derby dell'Appennino. La Fiorentina incassa e risponde con il 3-2 sulla Lazio che vuol dire semifinale contro l'Inter campione d'Italia.

Intanto Mutu continua a "fenomeneggiare" segnando gol a raffica mentre il mercato vede sfilare Super Mario Bolatti, Haris Seferovic ed Adem Ljajic, gli ultimi due pesi piuma guizzanti che dipingeranno un futuro a tinte viola. In campionato, invece, i gigliati restano all'angolo con l'umiliante 3-0 di Palermo ed il 2-2 di Cagliari che gli vale il conteggio dell'arbitro. Nel mezzo il colpo basso della Sibutramina e quello ancora più basso di Cassano, viola per una sola notte. Febbraio, dopo l'ennesimo round chiuso in parità con la partenza di Jorgensen e l'arrivo di Keirisson, si apre celebrando la seconda semifinale di coppa dell'era Prandelli prima dell'ottavo di Champions contro il peso massimo Bayern Monaco.

E chiudiamo con un dolce amarcord, sempre seguendo la metafora pugilistica. E' il 28 febbraio 96', quando, sarà un Re Leone, al secolo Gabriel Omar Batistuta, ad aggiudicarsi l'incontro valevole per la semifinale di Coppa Italia. Sul rettangolo del Meazza di Milano infatti, un pallonetto sublime al 78' decide la partita di ritorno regalando la finale ed il 5° trofeo nazionale ai 40.000 nottambuli colorati di viola, dopo che lo stesso Bati-gol, a proposito... auguri per i suoi 41 anni, aveva griffato da par suo il match d'andata con tre colpi da maestro. Ed allora, fedeli ai corsi e ricorsi storici, urliamo "fuori i secondi", e scopriremo finalmente per chi suona la campana.