"AMARCORD" Batigol, Rui Costa, Edmundo, che spettacolo nel maggio 98'!
Fonte: www.stefanoborgi.it
Fu l'ultima trasferta di Malesani, fu il settimo sigillo esterno di un'annata goduriosa. I viola termineranno quel campionato al 5° posto conquistando una qualificazione Uefa della quale, ahimè, beneficiò un anno dopo Giovanni Trapattoni. Ma andiamo con ordine: Lazio-Fiorentina, che andrà in scena nel disadorno scenario dell'Olimpico di Roma è probabilmente una delle partite più complicate ed imprevedibili della storia gigliata. Il campionato della Fiorentina, infatti, è finito alle 20.15 di mercoledì 24 febbraio quando Rosetti prima e Pato pochi minuti dopo hanno assestato due colpi mortali ai sogni di gloria viola. Lo dice la classifica con la truppa di Prandelli mestamente 10° a 7 lunghezze dal 4° posto e con cinque squadre che la precedono, agguerrite ed affamate di punti. Lo dice il suo ex-presidente Andrea Della Valle che getta la spugna e invita a scordarsi la quinta qualificazione consecutiva in Champions League. Lo dice il suo allenatore Cesare Prandelli ansioso di raggiungere quota 40 punti in attesa di quella maledetta primavera che sancirà la parola fine sul tormentone contratto del quale nessuno sentiva il bisogno.
A sublimare il tutto la storia di Lazio-Fiorentina che si barcamena tra imprese grandi firme e rovesci clamorosi. Il buon senso ci consiglia di bypassare gli otto gol subiti nel 95', e allora meglio riavvolgere il nastro della memoria fino al 4 dicembre 1983. Furono due pietre miliari della storia viola, il capitano per antonomasia Giancarlo Antognoni, e Daniel Passarella detto il "Caudillo", a fissare il 2-1 finale e regalare così un pomeriggio di gloria a tutta Firenze. Il 10 maggio del 98', invece, fu la stella a quattro punte dell'attacco gigliato formata da Batistuta, Edmundo, Rui Costa ed Oliveira a sommergere la Lazio di un altro ex, Sven Goran Eriksson, con un devastante 4-1. L'anno scorso fu uno 0-3 vergognoso con la peggior Fiorentina della stagione mentre c'è da vendicare il gol fantasma di Gilardino che all'andata tolse due punti fondamentali per l'anemica classifica viola. E si sa... la vendetta è un piatto che si consuma freddo.