"CATTIVI PENSIERI", E' l'ora del... 'tutti contro tutti'
Fonte: www.stefanoborgi.it
Domanda: "C'è qualcuno che oggi vuole bene alla Fiorentina?" E ancora... "C'è qualcuno che oggi in casa viola pensa a costruire invece che a distruggere?" Chiudiamo con... "C'è qualcuno, dalle parti di viale Fanti n° 4, che non è andato contro qualcun altro?" Rispondiamo noi: No! Siamo ormai al tutti contro tutti, e quel che è peggio è che non si intravede la fine. Qualcuno però potrebbe dire: "Un attimo, e i tifosi? Loro non tradiscono mai, riempiono lo stadio, sostengono la squadra per 90', senza mai fischiare, senza mai contestare..." Forse un tempo, adesso non più. Il popolo viola si è stancato, ha deciso di prendere posizione e contro il Chievo ha contestato, eccome. Cosa vuol dire, che la gente di Firenze rinnega la Fiorentina? Nemmeno per sogno, il tifo viola (come è già stato scritto sulle colonne di questo sito) è l'unica certezza, l'ultimo baluardo, e la Fiorentina dovrà fare di tutto per non farlo cadere, per non scalfirlo. E' innegabile, però, che i tifosi si siano messi contro squadra e società (come ammonimento per carità, nessuna decisione definitiva) ed ora sarà la stessa squadra e la stessa società che dovrà riconquistarli, che dovrà convincerli della bontà del loro progetto.
Siamo partiti dai tifosi perchè, in ordine di tempo, sono stati gli ultimi a mettersi contro qualcuno, ma la storia del tutti contro tutti affonda le proprie radici all'inizio della gestione Prandelli-Corvino. Sono loro due i precursori della faida totale che avvolge in questo momento il mondo viola. Cesare e Pantaleo...ovvero i "nemiciamici" (mutuando un celebre film della Disney), dai tempi di Lobont, di Lupoli, di Vanden Borre, tutte "corvinate" che hanno creato dissidi, attriti, dissapori tra due figure professionali così uguali, così contrarie. Fino alla sublimazione della cessione (poi rientrata) di Mutu nell'estate 2008 che ha scavato un solco insanabile. Poi l'intelligenza dei due personaggi e la mediazione di Andrea della Valle ha fatto si che allenatore e direttore sportivo continuassero sulla stessa strada. Magari non a braccetto ma sempre insieme. Se fino ad oggi la diatriba si restringeva a Prandelli e Corvino, quest'anno le incomprensioni si sono moltiplicate, in modo assolutamente inaspettato. Il 24 settembre Andrea della Valle si dimette dalla carica di presidente perchè infastidito da qualche fischio avvertito in tribuna (primo caso di contestazione "per sentito dire", poichè quella sera contro lo Sporting Lisbona, ADV non era allo stadio...) Al mercato di gennaio Corvino compra Felipe e Dainelli chiede subito di essere ceduto. Lo stesso fa Jorgensen che vuol giocare per conquistarsi i mondiali e solo qualche mese prima Semioli e Kuzmanovic si erano messi contro Corvino chiedendo (ed ottenendo) la cessione. Fino ad arrivare all'intervista sulla Gazzetta dello sport di Diego della Valle contro Prandelli (è la prima volta in cinque anni che si mettono l'uno contro l'altro). E che dire, poche ore dopo, del martedì dei comunicati dove DDV (si era intorno alle 18) lascia la carica di presidente onorario e mezz'ora dopo Prandelli risponde col proprio di comunicato, mettendosi di fatto contro il Della Valle che conta.
Si sperava che, almeno tra la squadra e Prandelli, l'idillio durasse in eterno e invece... Le avvisaglie si erano avute nel gennaio 2008 quando Pazzini ed Osvaldo avevano fatto di tutto per essere ceduti, mentre oggi c'è una nuova moda per andare contro l'allenatore... oggi si tira un rigore (e magari si sbaglia) che non si dovrebbe tirare. E' successo contro il Genoa, si è replicato contro il Chievo. Protagonisti Gilardino e Vargas, vittima in entrambi i casi Jovetic. Un vero terremoto con intorno piccole scosse d'assestamento, come Montolivo che dubita della chiarezza ostentata da Corvino in più occasioni e Gilardino che, invece, la contesta proprio arrivando a chiedere pubblicamente un incontro con la proprietà per capire, per valutare... Insomma, tutti contro tutti, compresi i giornalisti che (dice Corvino) si alzano la mattina già con l'idea di mettere zizzania. Compreso il comune che la tira lunga sull'area di Castello, rallentando il progetto "Cittadella dello sport". Comprese le televisioni che (dice sempre Corvino) in nome dell'audience si inventano dei casi che non esistono come quello della poca chiarezza, dimenticando che sono gli stessi giocatori viola a sollevare il problema. Ed allora per tutta risposta Corvino si mette contro i giocatori (nel caso specifico Gilardino) condannando il sacrosanto principio della critica. Nel mezzo a tanto bailamme... i tifosi, quelli che oggi provano a mettersi contro qualcuno, ma che sanno di aver già perso in partenza.