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"CATTIVI PENSIERI", I sette 'Vizi Capitali' di casa viola. Terapia e profilassi

di Stefano Borgi

"Chi è senza peccato scagli la prima pietra." La celeberrima frase del Vangelo, e massima tra le più usate nel linguaggio comune, ci insegna che al tempo, nessuno osò muovere un dito. Alla Fiorentina succede esattamente il contrario. Corvino in primis, ma seguono a ruota Andrea Della Valle e talvolta anche Prandelli, scagliano pietre in continuazione, spesso a vista, senza un obiettivo preciso. L'importante, per loro, è colpire...tutto il resto non conta. E allora noi, fedeli alla frase di cui sopra, non scagliamo pietre o anatemi vari (ci mancherebbe) bensì vogliamo dimostrare come gli (ex?) idoli della Firenze pallonara abbiano i loro peccatucci, anzi veri e propri "vizi capitali", per i quali forniamo anche le soluzioni (col sorriso sulle labbra.)
1) Superbia - Beh...sarebbe sufficiente rileggere una delle mille, chilometriche, interminabili conferenze stampa di Pantaleo Corvino per "apprezzare" il primo vizio: "Io nel mio campo sono un numero uno, a livello giovanile ho vinto tutto, la Fiorentina ha fatto quattro miracoli..." Soluzione? Un bel bagno d'umiltà e lo sforzo di mettersi dall'altra parte della barricata, pagare il biglietto e stare 40 anni senza vincere uno scudetto. Vedrete che quel fastidioso atteggiamento di supponenza sparirebbe...
2) Avarizia - Tema di massima attualità. Noi, su questo punto, siamo d'accordo solo in parte, poichè crediamo che i Della Valle (almeno fino all'anno scorso) non abbiano lesinato investimenti, economici e d'entusiasmo. E' vero, da qualche tempo la musica è cambiata e, come si dice a Firenze, sembrano avere i serpenti in tasca." Soluzione? Qualche ora in più passata in città, qualche caffè in più preso al bar Marisa e capirebbero che l'amore di Firenze vale qualche sforzo...in più.
3) Lussuria - Quì si va nel privato e buon per loro se praticano questo vizio. Da parte nostra che dire... Firenze città della bellezza, della moda, perchè no anche del lusso, favorisce questa inclinazione, percui sospendiamo il giudizio e (comunque) invitiamo tutti a restare con i piedi per terra.
4) Invidia - Recita Aristotele: "desiderio malsano verso chi possiede qualità, beni, o situazioni migliori delle proprie." Le qualità sono già ottime (nel caso di Prandelli, eccellenti), i beni ce ne sarebbero in abbondanza, per le situazioni migliori beh...Corvino ripete a più non posso che siamo la quinta squadra del campionato come fatturato e che dalle "grandi" ci separano più di cento milioni di introiti e diritti televisivi. Soluzione? Difficile, quasi impossibile. Certo, i diritti collettivi in vigore dalla prossima stagione alleggeriranno il gap, un merchandising più efficiente aiuterebbe, ma la chiave di volta sarebbe la "cittadella." Magari con qualche ettaro in meno si affrettano i tempi...
5) Gola - Un uomo solo al comando, Pantaleo Corvino. La corporatura "importante" del ds parla da sola, e si sa, mangiare è salute. Senza esagerare però... Soluzione? Una dieta mediterranea (Corvino è pur sempre uomo del sud) oppure qualche viaggio in sud America...a piedi e/o a nuoto. Hai visto mai?
6) Ira - Ancora lui, il "Corvo." Non lasciatevi ingannare, in fondo Pantaleo è una pasta d'uomo (oppure un uomo di pasta, vista la passione acclarata per i primi piatti.) Certo che quando gli partono i 5 minuti è meglio stargli alla larga ed ultimamente gli è successo spesso. Soluzione? Prendersi meno sul serio, prendersi anche qualche critica (che fa parte del gioco) e magari buttarla nel cestino, senza per questo "sbroccare" in continuazione. Comunque tranquilli, perchè "can che abbaia..."
7) Accidia (pigrizia, disinteresse) - Chiudiamo con il problema centrale di questo momento viola in agrodolce. Esentiamo ancora Prandelli (ecco, lui forse è veramente senza peccato a parte qualche "permalosaggine" di troppo), esentiamo (solo per stavolta) Corvino che non lesina impegno e chilometri alla ricerca della "corvinata", e mettiamo sotto accusa i Della Valle. Con la trasferta di Lione sono 4 le partite nelle quali i proprietari marchigiani hanno brillato per la loro assenza. Il ritorno con lo Sporting, Palermo e Cagliari in campionato, ed appunto la trasferta francese di Champions. Tante, troppe. Un famoso detto recita: "Quando il gatto non c'è i topi ballano..." ed a Firenze stanno ballando in troppi. Ripetiamo lo slogan: più caffè (al bar Marisa) e meno scarpe. Ecco la nostra ricetta per guarire i mali della Fiorentina.


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