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"ACCADDE OGGI", Il 1° gol di Bertoni compie 30 anni

di Stefano Borgi

Il primo gol di Daniel Bertoni con la maglia della Fiorentina compie 30 anni! Gli auguri sono d'obbligo, come inevitabile è il brivido sulla schiena che corre a chi, come il sottoscritto, era presente quel 28 settembre 1980. Fu un anno importante quello per la storia gigliata. Alla guida della società erano arrivati i Pontello, e dopo anni di vacche magre (volenterose certo, come le presidenze Ugolini e Melloni per esempio, ma tremendamente povere) si ebbe la sensazione che a Firenze stava succedendo qualcosa d'importante. La famiglia Pontello, rampanti costruttori edili, portò una ventata nuova, un entusiasmo contagioso, tanto che Giancarlo Antognoni, ormai promesso alla Roma di Dino Viola, fece marcia indietro perchè non voleva perdersi il nuovo corso viola. Breve antefatto: in Italia il calcio ristagnava, la nazionale aveva da poco fallito l'Europeo giocato in casa, e a chiudere il cerchio si era appena usciti dallo scandalo del calcioscommesse. Insomma, c'era da ricostruire un ambiente, una credibilità, c'era da far rinascere l'entusiasmo e la passione per il più bel gioco del mondo. La federazione, quindi, dopo anni di ostracismo decise di riaprire le frontiere agli stranieri. All'epoca direttore sportivo della Fiorentina era Tito Corsi, che nel giugno 1980 ebbe un'idea meravigliosa: ingaggiare l'argentino Daniel Bertoni. Daniel, campione del mondo due anni prima con l'Argentina di Kempes e Passarella, giocava nel Siviglia, e godeva di un credito internazionale illimitato. Insieme a lui nel campionato italiano arrivarono l'austriaco Prohaska all'Inter, il brasiliano Falcao alla Roma, l'irlandese Liam Brady alla Juventus, lo scozzese Joe Jordan nel Milan (soprannominato lo squalo per la dentatura diciamo così...irregolare), fino all'argentino della Fiorentina Daniel Ricardo Bertoni.

In patria lo chiamavano il "puntero" ed era un'ala destra vecchio stampo, alla Garrincha, all'Enrico Chiesa di futura memoria. E' il campionato 80'-81', la Fiorentina allenata da Paolo Carosi parte a razzo battendo nelle prime due giornate il Perugia per 1-0 (gol su rigore di Antognoni per un  fallo..."guadagnato" dallo stesso Daniel Bertoni) e l'Avellino al "Partenio" per 3-2. Alla terza giornata arriva a Firenze il Catanzaro. I calabresi furono la rivelazione di quella stagione e si mostrarono da subito avversario tosto. Nonostante la spinta di 45.000 tifosi viola in delirio, per una Fiorentina che faceva sognare, la porta dei giallorossi sembrava stregata. Fino al 71' quando un fallo al limite dell'area sullo stesso Bertoni fu punito con una punizione diretta. Siamo sotto la Fiesole, il "puntero" accarezza da par suo il pallone che finisce la sua corsa all'angolo sulla destra del barbuto Zaninelli. E' l'apoteosi: è il primo gol col giglio sul petto di Daniel, ma non solo: è il primo gol in assoluto di uno straniero dalla riapertura delle frontiere. Per i viola sembrava l'inizio di una cavalcata trionfale ma, ahimè, la realtà sarà un pò diversa. Intanto Fiorentina-Catanzaro di quel giorno finirà sull'1-1 (pareggio all'85' di Giorgio de Giorgis), poi, a seguire, un campionato tra luci e ombre terminato comunque al 5° posto assoluto. Resta indelebile quel brivido, quell'emozione, la gioia nel vedere prodezze e gesti tecnici che da anni non si vedevano a Firenze. Una punizione a foglia morta, una magia che riportava la Fiorentina nell'elite del calcio italiano. Da quel giorno sono passati 30 anni, ma di certo non li dimostra.