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"AMARCORD", Quando Monelli battè Maradona...

di Stefano Borgi

Non era certo un bel momento per la Fiorentina: i viola, allenati da Eugenio Bersellini, erano reduci da tre sconfitte consecutive, addirittura cinque nelle ultime sette partite di campionato (annacquate dalle vittorie contro Ascoli e Roma), Baggio fermo ai box fino ad aprile, ed in arrivo il Napoli futuro campione d'Italia. Insomma, c'erano tutti i presupposti per intonare il "de Profundis" e invece... Ma andiamo con ordine: è il 4 gennaio 1987, si gioca la 14° giornata del girone d'andata ed i viola scendono in campo con Landucci in porta e difesa a cinque con Contratto e Carobbi terzini, Gentile, Pin e Galbiti centrali. A centrocampo Battistini, Oriali e Antognoni, con Di Chiara a supporto dell'unica punta Ramon Diaz. Di fronte una vera e propria corazzata: Ferrara, Renica, Bagni, Carnevale, Giordano...e poi lui, il "pibe de oro" Diego Armando Maradona. Raccontiamo un aneddoto: il fuoriclasse argentino raggiunse Firenze solo la mattina della partita, con un aereo privato, di ritorno dall'ennesima licenza in sud America... ma non se ne accorse nessuno. Per lui poche ore di sonno e 90' giocati alla morte tra prodezze, giochi di prestigio ed il gol del provvisorio 1-2.

Pronti via e Diaz al 6' infila Garella con un sinistro radente sotto la "ferrovia". Al 25' raddoppia Antognoni con una punizione dal limite dell'area e tutto sembra fin troppo facile. Il Napoli accusa il colpo ma non si disunisce, si gioca spesso ad una porta sola e Marco Landucci, estremo difensore viola in vena di miracoli, vive probabilmente una delle domeniche più fulgide della sua carriera. Nella ripresa si assiste ad un vero e proprio assedio: Maradona dapprima colpisce una traversa, poi anticipa il proprio marcatore Contratto ed accorcia le distanze, quindi ci pensa l'arbitro Lanese di Messina ad aiutare i viola negando un rigore abbastanza evidente al Napoli per ostruzione di Pin su Bagni. La reazione isterica del mediano perugino fu quanto di peggio si potesse osservare su un campo di calcio, ma il rigore c'era e per una volta la Fiorentina fu graziata dal direttore di gara. Tutto questo fino all'89' quando Paolone Monelli (subentrato tre minuti prima a Diaz) raccoglie un disimpegno di Carobbi e da 60 metri mira e centra la porta di Garella, avanzato a centrocampo per dar mano ai propri compagni nel disperato forcing finale. Da quella distanza la porta è piccola, tanto piccola, come ci dice lo stesso Monelli... "Alzai gli occhi e vidi Garella davanti a me, nel cerchio di centrocampo. A quel punto realizzai che la porta era sguarnita e dovevo tirare subito. Diciamo che fui bravo perchè da quella distanza la porta non è per niente grande, ma riuscii a centrarla e portammo a casa la vittoria". Un gol da Guiness dei primati... "Infatti mi hanno detto che quel gol è proprio contenuto nel libro dei guiness, come gol realizzato da più lontano. Una bella soddisfazione..."