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AUGURI A... Gabriel Omar Batistuta, il "Re Leone"

di Stefano Borgi

Forse non è il momento migliore per rivangare il passato, specie se fulgido, a tratti luminoso come quello che vide protagonista Gabriel Omar Batistuta. Converrete con noi, però, che non faremmo bene il nostro lavoro (di giornalisti, ma anche di tifosi) se ci dimenticassimo di fare gli auguri all'immenso "Re Leone". E allora, buon compleanno a Bati-gol per i suoi primi 42 anni. Gabriel nasce il 1 febbraio 1969 a Reconquista, in Argentina, nei pressi di Santa Fè. Abbiamo ancora negli occhi la locandina di un noto quotidiano cittadino che recitava... "Che colpo, Batistuta alla Fiorentina". Era la mattina del 14 giugno 1991 e Vittorio Cecchi Gori (parlandone da sobrio) aveva messo a segno quello che possiamo considerare il colpo del decennio, del ventennio, forse il più grande di tutta la storia viola. Da quel giorno passarono 9 stagioni col giglio sul petto (dal 91-92 al 99-2000) costellate da 152 reti in 243 presenze in serie A, più 16 in 26 partite nell'anno disgraziato della serie B (93-94). Gabriel fu capocannoniere del campionato 94-95 con 26 reti, quando stabilì il nuovo record di segnature consecutive (13) nelle prime 11 giornate di campionato. Alla fine della sua esperienza in riva all'Arno, Batistuta risulterà il miglior marcatore della storia della Fiorentina spodestando il mitico Kurt Hamrin di un solo gol (152 contro 151). Curioso il destino che aveva accompagnato il "Re Leone" alla corte di Cecchi Gori: si racconta che la Fiorentina avesse già acquistato il fantasista Diego La Torre (sempre del Boca Juniors, come Batistuta) quando dalla poltrona di casa sua, il prode Vittorio stava guardando la Coppa America in televisione, proprio per osservare il suo nuovo acquisto. La Torre però (ahilui) fu offuscato da un altro giocatore della nazionale argentina, tale Gabriel Batistuta, che ebbe l'effetto devastante di un tornado, del colpo di fulmine. Al che il figlio di "Marione" alzò il telefono e dette ordine di comprare subito quel biondo centravanti dalla tecnica incerta ma, allo stesso tempo, dalla potenza fisica impressionante. Cominciò così la storia di Batistuta a Firenze, da ruota di scorta a stella di prima grandezza. Potremmo andare avanti ore ed ore, pagine e pagine a raccontare e scrivere di uno dei più grossi centravanti dell'era moderna, certamente il più grande dell'ottuagenaria storia gigliata, assimilabile per valore (seppur con diverse caratteristiche) ai vari Van Basten, Gerd Muller, Uwe Seeler... Chiudiamo ricordando qualche prodezza sparsa.
9 febbraio 1992: la prima tripletta con la maglia viola in un Foggia-Fiorentina 3-3.
15 febbraio 1996: un'altra tripletta, quella contro l'Inter nella semifinale di coppa Italia vinta per 3-1 (ed a riguardo concedetemi un parere personale...in quella partita ammirammo il Batistuta più forte di sempre).
25 agosto 1996: al grido di "Irina te amo", Bati-gol regalò la supercoppa italiana a tutta la firenze viola battendo a San Siro il Milan per 2-1 con una fantastica doppietta.                                                                                                                                                                      10 aprile 1997: il gol con il quale zittì il "Nou Camp" di Barcellona nella semifinale di Coppa delle Coppe, una saetta da fuori area che piegò le mani del portiere "blaugrana" Vitor Bahia.
27 ottobre 1999: il ruggito di Wembley quando sgretolò il fortissimo Arsenal per un immagine ancora indelebile negli occhi e nei cuori dei tifosi viola.
Questo era Gabriel Batistuta, ma abbiamo il sospetto che sia stato molto, molto di più...