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"CATTIVI PENSIERI..." Qual è il vero Adrian Mutu?

di Stefano Borgi

Chi è veramente Adrian Mutu? E sopratutto, qual'è il vero Adrian Mutu? Quello devastante e tracimante sul rettangolo verde, quello ingenuo che trangugia dissennatamente pasticche non consentite (leggi sibutramina, non altro...), quello violento, rissoso, che si mette nei guai litigando (eufemismo) con chicchessia fuori dai locali.... E ancora: quello che, da buon fratello maggiore, divide due compagni litigiosi (lo abbiamo visto fare personalmente a Cortina), quello che fugge dallo spogliatoio e abbandona la squadra poche ore prima della trasferta di Bologna, oppure quello serafico e ragionatore che abbraccia Firenze, difende il compagno Cerci (ce ne vuole...), perora la sua riconferma, quella di Mihajlovic e dice..."Ma io, senza l'amore di Firenze, dove vado? Io, nel bene e nel male, faccio parte di questa città..."

Il dubbio ci è sorto prepotente oggi in sala stampa, quando abbiamo assistito all'ennesima trasformazione di un "fenomeno" a giorni alterni, un dottor Jekyll e mr. Hide de' noantri, un Giano Bifronte della Transilvania. Addirittura lo potremmo definire il "Fregoli" di viale Fanti, tanti sono i cambi d'abito, di umore, di atteggiamento ai quali ci ha abituato il romeno. E allora ribadiamo: a chi credere? a quale Mutu dare fiducia? E poi...è giusto dargli ancora fiducia? Piccolo flash back: non ci nascondiamo, e dichiariamo apertamente di essere stati contrari al reintegro del "fenomeno" dopo l'ultima bravata, in nome di una saturazione ormai raggiunta e ampiamente superata, una ritrosia al perdono che ci prendeva ogni volta si trattava l'argomento Mutu ed i suoi derivati. Confermiamo tutto, anche oggi che (crediamo) di essere in minoranza, perchè le questioni di principio vanno salvaguardate e protette come panda rarissimi, e Adrian Mutu le ha ripetutamente calpestate. Detto questo, preso atto che Andrea Della Valle ha deciso di dargli l'ultima possibilità, siamo quì a domandarci se (anche noi) dare l'ultima chance al "fenomeno", nel bene e nel male. Sia chiaro, da Adrian Mutu ci aspettiamo di tutto, sempre e comunque. Sia che da quì alla fine del campionato segni una doppietta a partita (ne ha facoltà, visto quanto è bravo col pallone tra i piedi), sia che già dalle prossime ore si metta nuovamente nei guai e vanifichi tutto quello che di buono è stato detto (anche in questo caso ne ha facoltà, visto quant'è volubile e fallace fuori dal campo). Insomma, fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio. Noi attendiamo gli eventi, sperando che il vero Mutu (finchè regge) sia quello visto in campo contro il Catania e non quello di Bari, piuttosto che quello contro la Sampdoria. Il grande vantaggio di Mutu è proprio questo: poter utilizzare il campo per zittire tutti, poter gonfiare la rete, correre sotto la curva (magari brandendo una maglietta un tantino ruffiana...) per dire: "Vi siete sbagliati, ecco il vero Mutu..." Prego Adrian, si accomodi, noi siamo quì per giudicare, verificare, valutare... Ci sono ancora 10 partite di tempo per dimostrarci che su di lei (almeno un pò...) ci eravamo sbagliati.