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"FIO-CAGLIARI", Raccontiamo 40 anni di mercato

di Stefano Borgi

Tutto cominciò nell'estate del 1968. Nelle scuole esplode la contestazione, l'Italia di Valcareggi vince il primo (e unico) campionato Europeo di calcio, e due presidenti di serie A, Baglini per la Fiorentina, Corrias per il Cagliari, danno vita ad una delle operazioni più originali e contestate del mercato di quegli anni: Albertosi e Brugnera (fulgidi prodotti della Fiorentina ye-ye) al Cagliari in cambio della mezzala Francesco Rizzo. A tutti sembrò uno scambio a dir poco azzardato, certamente svantaggioso per i viola, e Firenze non la prese bene. Si ricrederà pochi mesi dopo: i gigliati conquistano il secondo scudetto (il primo fu nel 56') mentre il Cagliari, trascinato da un Gigi Riva straripante, si laureerà campione d'Italia la stagione seguente (1970). Fiorentina e Cagliari, due squadre che per certi versi hanno compiuto percorsi paralleli come dimostrano i frequenti incroci di mercato. Sono circa venti, infatti, i giocatori che dagli anni 70' ai giorni nostri sono transitati sull'asse Firenze-Cagliari, con risultati e fortune alterne. Si va dai centrocampisti Miani e Casagrande che nell'82' sfiorarono lo scudetto del "meglio secondi che ladri", alle matricole-meteore Bressan, Banchelli e Bettarini. Merita una citazione, invece, un'altra maxi-operazione che vide protagoniste le due società nel giugno 96': Firicano (allora capitano dei rossoblù), Oliveira e Pusceddu arrivano in maglia viola, ma mentre il terzino (che di nome faceva Vittorio...) restò una sola stagione, Firicano e "Lulù" Oliveira scriveranno pagine importanti nella recente storia viola. Altre citazioni le riserviamo a "Pippo" Pancaro (un solo anno in riva all'Arno ma ben cinque nell'isola), Domenico Morfeo (al contrario, tre stagioni contraddittorie in tre riprese con la maglia viola ed una soltanto in maglia rossoblù), e Renato Buso (uomo del momento a Firenze visto il fiorire delle sue "pianticelle"). Poi figure minori come Alessandro Orlando, Davide Carrus, Mauro Bonomi (lui nella Florentia viola, ma va beh...) fino all'unico doppio ex di oggi, Alessandro Agostini.

Non fanno eccezione gli allenatori: detto di Trapattoni (bene alla Fiorentina, male sull'isola, dimissionario dopo poche giornate nel 95'), occhi puntati su Claudio Ranieri. Il tecnico romano, dopo aver riportato il Cagliari dalla C alla A in soli tre anni (88-91), approda in una Firenze sconsolata, appena retrocessa tra i cadetti (93-94). In breve tempo saprà restituirle gloria e dignità vincendo, nell'anno di grazia 1996, Coppa Italia e Supercoppa Italiana. L'ultimo in ordine di tempo che ha attraversato il mar Tirreno, destinazione viale Fanti, è Massimo Gobbi, al Cagliari dal 2004 al 2006. Poi 4 anni in viola griffati dal gol alla Juventus del 2 marzo 2008. Anche quello è un modo per entrare di diritto nella storia viola.

In chiusura ci siamo divertiti a buttare giù la solita formazione fatta di ex più o meno famosi. In porta Ricky Albertosi (ci sarebbero anche Storari, Lupatelli e "saponetta" Fiori, ma ubi maior...) Modulo rigorosamente 4-2-3-1 con Bressan esterno basso di destra, e Pusceddu esterno basso a sinistra. Difensori centrali Firicano e Pancaro (riadattato in questo ruolo, ma facciamo di necessità virtù). A centrocampo Miani e Casagrande, coppia di mediani a supportare i tre rifinitori: Rizzo a destra, Morfeo tra le linee, e Massimo Gobbi a sinistra. Punta centrale Oliveira, con il vecchio Mario Brugnera (prodotto della Fiorentina ye-ye) e"pomodoro" Banchelli di rincalzo. Come allenatore c'è l'imbarazzo della scelta: da Mazzone a Trapattoni a Claudio Ranieri, con loro entusiasmo ed esperienza sono assicurati.