.

"OCCHI PUNTATI SU..." La 5° sinfonia di Gilardino

di Stefano Borgi

Alberto Gilardino come Ludwig van Beethoven. Quella suonata al 58' di Fiorentina-Cesena è stata la 5° sinfonia stagionale del 'gila', dopo quelle eseguite contro Genoa, Palermo, Bari e Roma. E fra tutte è stata la più bella, la più attesa, certamente la più pregiata. Ci perdonerete l'enfasi, ma Alberto Gilardino è tornato. Non suona più il violino (anche se in un contesto simile ci stava bene), non è più titolare in nazionale, soffre spesso di solitudine, e non ha più quella luce negli occhi che aveva (più o meno) un anno fa quando a Liverpool firmò un'impresa storica. Gli manca Prandelli, gli mancano i cross di Vargas, gli assist del "fenomeno", gli manca il detto che lo ha accompagnato nei suoi due anni fiorentini ("Gila e riGila segna sempre lui"), gli manca la vetrina europea... Però il gol realizzato contro il Cesena ci restituisce un giocatore di livello internazionale, linfa vitale per l'anemica Fiorentina di questo periodo. Le avvisaglie si erano avute già all'Olimpico di Roma; non si fa per caso un gol come quello contro la Roma se non si sta bene, se non si è convinti, se non si sente la porta. Qualcuno dirà: bella forza, l'ha fatto di ginocchio...questione di fortuna! No signori, quelli sono gol da centravanti vero, da uomo d'area di rigore, da attaccante consumato che di riffa o di raffa scaraventa la palla in rete. Come fa Inzaghi, come faceva Paolo Rossi, come ha fatto (ci capirà chi non è più giovanissimo) Gerd Muller...quello che Gilardino non faceva più da tempo.

Ci preme, infatti, sottolineare che la Fiorentina (ahimè) è sempre la stessa: sterile, macchinosa, lenta nel ripartire, distante tra i reparti, insomma una squadra in difficoltà tecnica e psicologica. La salva per ora la mediocrità di un campionato imbarazzante, l'inferiorità di squadre come Parma, Lecce, Bari, appunto il Cesena... E' Gilardino che è cambiato. Alberto sta meglio fisicamente, regge di più (e meglio) il contatto con l'avversario, crede di più in ogni gesto, in ogni movimento che fa. E questi sono i risultati. Personalmente abbiamo sempre creduto fino ad un certo punto alla sindrome della solitudine. Certo i rifornimenti sono importanti, il lavoro degli esterni fondamentale, le invenzioni e le verticalizzazioni poi, manna per qualsiasi attaccante. Ma chi segue la Fiorentina si ricorderà come Batistuta, Luca Toni, Riganò (perchè no? i gol sono difficili da fare in ogni categoria...) facessero spesso reparto da soli, intimorendo il difensore avversario, scardinando le difese più impenetrabili con la forza, con la cattiveria, con l'astuzia... Quello che non vedevamo fare a Gilardino, quello che oggi Alberto è tornato a fare.

Il gol-vittoria col Cesena, quindi, ci regala la 5° sinfonia di Gilardino. Il parallelo col celebre compositore austriaco (ma possiamo citare anche Gustav Mahler, autore di sinfonie indimenticabili) questa del "gila" è musica per le orecchie dei tifosi viola. 49° gol con la Fiorentina, grazie al quale ha raggiunto lo scudettato Maraschi e Luca Toni. 39° in serie A col giglio sul petto ed anche quì agganciati obiettivi illustri come Roberto Baggio, lasciandosi alle spalle addirittura Manuel Rui Costa. 5° posto assoluto tra i marcatori in attività con 133 reti nella massima serie. E chiudiamo con una curiosità: la 5° sinfonia di Beethoven fu riarrangiata in chiave rock per il film "La febbre del sabato sera", riscuotendo un grande successo. Dopo l'aperitivo delle 18 contro il Cesena (di sabato), ci saranno le due trasferte (alle 20 e 45, ora di cena) contro Milan e Juventus, ancora di sabato sera. Insomma, hai visto mai...