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"OCCHI PUNTATI SU..." La voglia matta di Sinisa

di Stefano Borgi

La quiete prima della tempesta. Una frase fatta, spesso abusata (in realtà sarebbe il titolo di una poesia del Leopardi...), accostata più volte alla Fiorentina "contraddittoria" di quest'anno. Lo si è detto di Corvino, da tempo silente (con buona gioia della grammatica italiana) e stranamente in disparte. Lo si è detto anche di Andrea Della Valle che, a più riprese, ha rimandato ogni decisione, ogni sentenza a fine campionato, quando (Andrea dixit...) "tireremo le somme perchè siamo tutti sotto esame". Bene, da ieri aggiungiamo anche Sinisa Mihajlovic tra coloro che son sospesi, nel senso che sospendono il giudizio in attesa di tempi migliori. La sensazione ci è giunta netta, decisa, ieri in sala stampa, quando avevamo di fronte un uomo che poteva urlare, sbottare, prendersi rivincite covate da giorni, addirittura mesi. E invece, fedele ad un clichè abbracciato oramai da settimane, è rimasto lì a voce bassa, con il solito sguardo fisso tendente a sinistra (non come parte politica bensì come usava fare Hannibal Lecter nel "silenzio degli innocenti") ribadendo l'obiettivo dei 40 punti e dando appuntamento a fine campionato perchè...i conti si fanno alla fine. A quelle parole mi è venuta in mente mia madre (chiedo scusa per l'uso privato di mezzo pubblico) quando mi diceva..."a casa facciamo i conti", con un'accezione minacciosa della frase che rimandava a tempi e luoghi più consoni il "redde rationem". Ecco, l'impressione è che Sinisa abbia una "voglia matta" di urlare ai quattro venti le proprie ragioni ma aspetti di avere in mano il punto buono, il full d'assi che potrebbe essere un gran finale di campionato piuttosto che la qualificazione all'Europa League. Ed allora si che faremo i conti, allora si che la tempesta sotterrerà la quiete e...si salvi chi può.

Del resto Mihajlovic ci crede e non ha mai smesso di farlo. I 40 punti sono una sorta di ordine di scuderia, un paravento dove nascondersi per far passare la bufera (dopo la sconfitta con la Lazio, ecco quando soffiava forte il vento della tempesta...) Dentro di se aspettava messianicamente il ritorno di Mutu, il recupero di Montolivo, adesso sta centellinando Vargas per non perderlo di nuovo, pregava perchè Boruc confermasse ciò che prometteva di essere... e poi ce ne sarà per tutti. Non facciamo nomi (ovviamente) nè ruoli piuttosto che figure istituzionali. Nel calderone saranno messi tutti (calciatori, società, tifosi, vedove di Prandelli...per una volta la sola esclusa potrebbe essere la stampa che lo ha sempre sostenuto, come lui stesso ha ripetuto più volte) quelli che, in qualche modo, hanno tirato il freno, che non ci hanno creduto, che hanno mollato prima del tempo. Sinisa no, Sinisa è ancora convinto di poter arrivare all'Europa ("mancano 10 partite e ci sono 30 punti in palio" ha detto giusto ieri) e solo allora soddisferà la sua "voglia matta" di farsi sentire, di essere fino in fondo Sinisa Mihajlovic. E a quel punto potrebbe anche andarsene. Potrebbe prevalere l'orgoglio, la dignità ferita di un uomo che dice sempre quello che pensa e pensa sempre quello che dice. A qualcuno probabilmente farà piacere, qualcun altro canterà vittoria, noi invece resteremo col rimpianto di qualcosa d'incompiuto, la sensazione di non averlo conosciuto bene, di non aver visto il vero Mihajlovic.