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"OCCHI PUNTATI SU..." Miha, e la rincorsa su Prandelli

di Stefano Borgi

Sinisa Mihajlovic ci ha ripensato. Sinisa Mihajlovic, dopo soli sette giorni, ha cambiato idea ed è tornato sui suoi passi. "Da domenica prossima a Cagliari porterò con me 5-6 giovani, per inserirli in prima squadra" aveva detto nel post-Juventus, e invece proprio a Cagliari si è vista la Fiorentina migliore, con il solo Salifu che ha esordito in serie A a due minuti dalla fine. Addirittura Mihajlovic ha spostato Montolivo interno per schierare Donadel davanti alla difesa, col preciso compito di aggredire Cossu, e tagliare così i rifornimenti per gli attaccanti Acquafresca e Lazzari. Un atteggiamento tattico rigoroso, se volete guardingo, certamente attento e puntiglioso, teso ad ottenere il massimo del risultato. Nessun esperimento, nessuna innovazione, nessun volo pindarico. Qualcuno potrà eccepire che questa dovrebbe essere la regola, che ogni squadra, seppur libera da obblighi di classifica, dovrebbe comportarsi come ha fatto oggi la Fiorentina. Tutto vero, tutto giusto, se non che le premesse erano altre, e gente come D'Agostino, Babacar, piuttosto che i "famosi" 5-6 giovani di cui sopra, aspettavano proprio queste ultime cinque partite per ritagliarsi un proprio spazio e ricostruirsi una verginità. Invece niente, avanti con l'usato sicuro ed in campo vanno i soliti noti. Come si spiega, allora, questa improvvisa inversione di tendenza? Proviamo a dare qualche risposta.

1) Mihajlovic non è più così sicuro di essere riconfermato. Il gioco latita (eufemismo), i risultati arrivano a spizzichi e bocconi, i tifosi sono al limite della sopportazione e domenica al termine di Fiorentina-Juventus è arrivata la prima contestazione. Andrea Della Valle e Pantaleo Corvino continuano a ripetere che Mihajlovic sarà l'allenatore della Fiorentina anche per la prossima stagione, ma dalle loro parole non traspare entusiasmo, convinzione, e Sinisa se ne è accorto, eccome. Con cinque partite (da oggi quattro) ancora da giocare ogni passo falso può essere decisivo, da quì la ricerca spasmodica del risultato, anche se fine a se stesso, anche se inutile ai fini pratici della classifica. Da quì la scelta dell'undici migliore, e la totale rinuncia ai giovani.

2) Mihajlovic si è prefisso l'obiettivo di migliorare il risultato della scorsa stagione e, per la proprietà transitiva, di fare meglio dell'ultimo Prandelli. Qualcuno potrebbe chiosare... "sai che sforzo" visti i risultati imbarazzanti dello scorso campionato, ma giocare alla morte (e magari vincere) le ultime cinque partite, quando 12 mesi fa nelle stesse ultime cinque gare ci furono 4 sconfitte ed un misero pareggio, sarebbe un bel biglietto da visita da presentare in sede di valutazione finale. Senza contare che Mihajlovic sta rimontando Prandelli su vari fronti. La Fiorentina 2010-2011, allla 34° giornata, ha fatto gli stessi 46 punti della Fiorentina 2009-2010, con addirittura 4 sconfitte in meno (10 contro le 14 dello scorso anno). La Fiorentina di Prandelli terminò il campionato con 47 punti, e Mihajlovic è lì, ad una sola lunghezza, da conquistare tra Udinese e Bologna in casa, Inter e Brescia fuori. Arrivare (almeno) a quota 48 non sembra impresa impossibile. Ma non finisce quì: il rendimento esterno della squadra di Mihajlovic (quantomeno dal 6 gennaio a scendere) sta sorprendendo un pò tutti: da allora 1 sola sconfitta nelle nove gare esterne disputate, 3 vittorie e 5 pareggi. La Fiorentina di Prandelli invece, dal 6 gennaio 2010 alla 34° giornata, aveva disputato le stesse nove trasferte totalizzando 2 vittorie, 3 pareggi e ben 4 sconfitte. Lo score recita chiaro: 14 punti per Mihajlovic, 9 per Prandelli. Altro dato, le due Fiorentina hanno sin qui realizzato gli stessi punti esterni (17) con ancora due trasferte da giocare (Inter e Brescia per Sinisa) e con la Fiorentina di Prandelli che, l'anno scorso, le perse entrambe (Milan e Bari). In totale nello scorso campionato la Fiorentina di Prandelli vinse 4 volte fuori casa mentre la Fiorentina di Mihajlovic è già arrivata a tre, con l'ultima da disputare contro un Brescia ormai retrocesso. Che significa tutto ciò? Che Mihajlovic è migliore di Prandelli? Non scherziamo. Restano però dati significativi che, se portati fino in fondo, possono migliorare sensibilmente la posizione di Mihajlovic agli occhi dei tifosi e della dirigenza.

3) Ormai non ci crede più nessuno, nemmeno Corvino, nemmeno Della Valle, tanto meno i tifosi. Forse l'ultimo a crederci è rimasto proprio lui, Sinisa Mihajlovic. Col pareggio casalingo contro il Catania la Juve è ora avanti di sette punti, che si riducono a sei se consideriamo lo scontro diretto favorevole. I bianconeri nelle ultime quattro partite avranno Lazio e Parma fuori, Chievo e Napoli in casa, ma sopratutto una condizione psico-fisica a dir poco deficitaria. Non solo Juve però, C'è anche il Palermo, sopra ai viola di 4 punti. Anche in questo caso lo scontro diretto favorisce la Fiorentina ed i punti di distacco scendono a tre. Il calendario dei siciliani prevede le trasferte di Parma e Genova sponda Samp, Bari e Chievo in casa. Difficile, difficilissimo per la Fiorentina credere nel settimo posto che vorrebbe dire Europa League (sempre che il Palermo, poi, non vinca la coppa Italia, altrimenti...). Certo sognare non costa niente, e per Mihailovic arrivare dove non è arrivato l'ultimo Prandelli... sarebbe davvero il massimo.