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STORIE DI CALCIO.... E quel "derby" maledetto!

di Stefano Borgi

Una domenica di dicembre come tante, un tiro imparabile al “sette”, il cuore che smette di battere... Piero Pasini, volto storico di 90° minuto, se ne andò cosi, mentre raccontava il suo Bologna da quella tribuna che oggi porta il suo nome. La partita era il "derby dell'Appennino", un Bologna-Fiorentina valevole per l'undicesima giornata del campionato 81'-82', con i viola in grande spolvero ed i rossoblù, invece, destinati all'inevitabile retrocessione. Il risultato finale fu di 2-0 ed un noto giornale sportivo titolò: “Sboccia la Fiorentina”. Vero, verissimo, quel giorno al “Dall'Ara” la squadra di “Picchio” De Sisti umiliò i felsinei offrendo una vera e propria lezione di calcio e di colpo balzò in testa alla classifica. Tutto questo fu troppo anche per uno navigato come Piero Pasini, bolognese purosangue (coetaneo, tra l'altro, della Fiorentina essendo nato anche lui nel 1926), che dopo la perentoria rete dell'1-0 fece appena in tempo a chiedere la linea e raccontare il gol, prima di accasciarsi esanime. Ricordo personalmente lo sconcerto generale, l'arrivo di medici ed ambulanze, i tentativi di rianimarlo... ma niente da fare.

Si dice spesso che le bandiere non esistono più. E' una frase fatta, un luogo comune (forse una verità...) che attiene al calcio giocato. Per una volta però vogliamo estendere il concetto di bandiera anche al mondo dei media, segnatamente dei commentatori sportivi. Chi dice che un giornalista, un telecronista, un'opinionista non ha un cuore che batte? E magari, batte per la squadra di calcio della propria città? Piero Pasini era il Bologna in televisione, alla radio, al telegiornale. Una bandiera mediatica, appunto. La cadenza inconfondibile, il linguaggio forbito ed educato, sempre con un occhio di riguardo alle cose rossoblù. Non solo Pasini però. La storia della televisione è piena di casi simili, a partire da Paolo Valenti, conduttore proprio di 90' minuto, che dopo la sua morte scoprimmo essere tifosissimo della Fiorentina. E poi “bisteccone” Galeazzi tifoso della Lazio, Enrico Ameri della Juventus, Bruno Pizzul dell'Udinese... Restando a 90' minuto ricordiamo Marcello Giannini da Firenze, Tonino Carino da Ascoli, Cesare Castellotti da Torino per i granata, Gino Rancati per la Juventus (quello che diceva... Caùsio, con l'accento sulla u...) Luigi Necco (ed il suo saluto con la "manona" aperta) per il Napoli, Giorgio Bubba da Genova... E via andare. Professionisti che oggi, forse, farebbero sorridere per postura e spontaneità, ma in verità autentici pionieri dell'informazione sportiva, interpreti formidabili di un formato radiofonico che fece storia, epoca e leggenda.

A proposito, il gol della Fiorentina fu realizzato da Eraldo Pecci al 1° minuto, con uno splendido esterno destro dal limite dell'area. Abbiamo scelto di dirlo alla fine, sottovoce, perchè Eraldo non merita di essere accostato a ciò che accadde in quel 13 dicembre 1981. Del resto anche Pecci è un bolognese doc, amico e concittadino di Piero Pasini. A lui, semmai, resta la consolazione di aver contribuito ad accrescere il valore dell'uomo ed il mito del radiocronista.