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STORIE DI CALCIO, Viola "primi" in campo ed in TV...

di Stefano Borgi

La Fiorentina di Bernardini arrivava sempre prima delle altre, e non solo sul campo di gioco. Siamo a metà degli anni 50' (il campionato, per la precisione, è il 55'-56') ed i viola si apprestano a vincere il loro primo storico scudetto. La formazione suona come una dolce melodia, una filastrocca che reparto per reparto forma una cantilena che resterà per sempre impressa nella memoria: Sarti, Magnini, Cervato; Chiappella, Rosetta, Segato, Julinho, Gratton, Virgili, Montuori, Prini. Fateci caso: Cervato fa rima con Segato ed i primi sei nomi si appoggiano sullo stesso numero di sillabe. Fino a crescere d'intensità sul nome di "Pecos Bill" (Virgili) per poi rilassarsi sugli ultimi due, Montuori e Prini. Fiorentina prima in tutto, dicevamo, ed allora la nostra attenzione, oggi, si posa sul 31 dicembre 1955 quando i gigliati dovevano giocare contro il Napoli sul campo neutro di Roma, avendo i partenopei il campo al solito «squalificato» per certe esuberanze dei suoi pittoreschi tifosi. Si era appena alla 13° giornata ma la squadra di Bernardini aveva già fatto vedere di che pasta era fatta: 4-0 alla Juve in quel di Torino (3° giornata), 2-0 in trasferta nel derby dell'Appennino (alla 5°), 2-0 anche a Milan, Roma e Torino, fino al Napoli-Fiorentina che vi andiamo a raccontare. Fu una partita storica, ed il motivo è presto detto: fu la prima partita di calcio trasmessa in televisione dalla Rai. Orario 12,30, commentatore d'eccezione Vittorio Veltroni, padre dell'attuale politico Walter.

Si trattò di un evento a dir poco epocale, e la Fiorentina lo onorò al meglio. La partita fu spettacolare con un Napoli che schierava una squadra di tutto rispetto: Bugatti; Comaschi, Posio; Ciccarelli, Tre Re, Granata; Vitali, Beltrandi, Jeppson, Vinicio, Pesaola. Attenzione a quest'ultimo nome perchè il "petisso", appena tredici anni dopo, sarà protagonista a parti invertite, rivestendo il ruolo di allenatore del fantastico secondo scudetto viola (1968-69). La Fiorentina era in formazione tipo, cioè quella della melodia accennata in precedenza: Sarti; Magnini, Cervato; Chiappella, Rosetta, Segato; Julinho, Gratton, Virgili Montuori, Prini. Arbitro un «grande» dell'epoca, il torinese Liverani. Fu una vera e propria sagra del gol. Montuori andò a bersaglio due volte, imitato da Virgili, che umiliò Bugatti (che pure era portiere di grandi qualità) con un' altra doppietta, mentre il Napoli rispose con l'ala destra Vitali, un bel giocatorino che conobbe anche l'onore della maglia azzurra, e con un calcio di rigore trasformato da Jeppson. Piccola parentesi: il famoso svedese fu il primo pazzesco ingaggio del nostro calcio. Il comandante Lauro, allora presidente del Napoli, lo aveva acquistato sborsando ben 75 milioni (di allora) all'Atalanta, più 30 milioni al giocatore. E Jeppson, detto «O Banco 'e Napule» dal popolino, si portò sempre appresso l'etichetta di «Centocinque milioni». Dopo quella partita per i viola fu una cavalcata trionfale e lo scudetto arrivò addirittura con 6 giornate d'anticipo grazie ad un 1-1 esterno con la Triestina. La classifica finale reciterà Fiorentina prima con 53 punti, Milan secondo con 41, a ben 12 lunghezze di distanza. Fiorentina pigliatutto, quindi: sul campo e in televisione, nel cuore e nelle attenzioni della gente. Un primato che mai nessuno riuscirà a toglierle.