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"OCCHI PUNTATI SU..." Keirrison de Souza Carneiro, il "Pippo Inzaghi" viola

di Stefano Borgi
Fonte: www.stefanoborgi.it

A qualcuno il paragone non piacerà, altri lo rifiuteranno stizziti. Altri ancora diranno che è presto, che non basta un gol per farne un campione ma...al DNA non si comanda. Keirrison de Souza Carneiro (questo il suo nome per esteso) ha le stimmate di Pippo Inzaghi che, volente o nolente, in carriera ha realizzato più di 300 gol con 28 centri in nazionale (è tra l'altro campione del mondo) e 68 nelle varie coppe europee (48 nella sola Champions League). Questo per dire che l'accostamento Keirrison – Inzaghi non è solo un giudizio tecnico bensì un complimento ed un augurio per un giocatore giovane, brasiliano, di soli 22 anni, che si affaccia per la prima volta nel nostro campionato. E poi si sa, il calcio è strano. In questo giochino, capace di muovere miliardi e di essere la quarta industria nazionale, il gol è tutto: da Inzaghi appunto, a Trezeguet, a Gerd Muller, e (per restare in casa nostra) a Kurt Hamrin, sono tantissimi i casi nei quali un giocatore tocca tre palloni in una partita e fa un gol, magari a tempo scaduto, magari decisivo. Keirrison, se vogliamo, ha fatto di più e di meglio, poiché ha giocato solo un tempo (il secondo) e forse tre palloni toccati sono persino troppi.

In una giornata (l'ennesima) mediocre per la Fiorentina (fatta salva l'ultima mezzora, promettente, foriera di speranze...) è lui l'uomo copertina, l'uomo su cui puntare gli occhi e attenzione perchè già mercoledì contro il Milan, se Abbiati non avesse compiuto una prodezza dopo lo scempio su Montolivo, “Pippo” Keirrison si sarebbe conquistato i titoli a nove colonne. Il movimento e la girata al volo mostrate nell'occasione sono tipiche dell'attaccante opportunista e Keirrison queste doti le ha dentro. La controprova è stata la freddezza con la quale ha battuto l'estremo difensore laziale Berni, un rigore in movimento è vero, ma i rigori si possono anche sbagliare, a maggior ragione se calciati al 92' sotto di un gol. Da qui a farne un fenomeno, ce ne corre. Keirrison, adesso, tornerà in panchina senza profferire parola ma Prandelli sa che con qualche accorgimento tattico (il brasiliano non può giocare punta unica nel 4-2-3-1 canonico) Gilardino ha finalmente un sostituto. L'Inzaghi viola non ha il pedigree di Vieri, Crespo, Cruz, ma ha tutta la freschezza, la voglia di emergere dei suoi 22 anni, e sopratutto tanti, tanti margini di miglioramento. Benvenuto.

Chiudiamo con due annotazioni. La Fiorentina ha svoltato la sua partita dopo l'ingresso di Cristiano Zanetti. Correva il 65' e l'ultima mezzora ha visto una sola squadra in campo. Esperienza, qualità, geometrie, proprietà taumaturgiche verso i compagni ed intimidatorie sugli avversari...metteteci tutto, ma uno come Zanetti è imprescindibile per una squadra "sbandata" com'è la Fiorentina di oggi. Altra variabile positiva: l'esordio in serie A di Babacar. Un po' per il principio di una “pianticella” che viene finalmente coltivata nel giardino viola, un po' perchè col suo ingresso la squadra ha acquistato fisicità, sfondamento, ed ha permesso a Jovetic di riappropriarsi del suo ruolo naturale (esterno sinistro d'attacco) con risultati evidenti. Complimenti a Prandelli, al suo coraggio (ed alla sua bravura) di saper cambiare in corsa.