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"OCCHI PUNTATI SU", La sindrome della 4° giornata, in attesa della Samp capolista

di Stefano Borgi
Fonte: Stefano Borgi per FV

Lunedì 21 settembre, ore 15: Consiglio comunale (con la C maiuscola vista l'importanza). Mercoledì 23, ore 20,45: Fiorentina-Sampdoria per la 5° di campionato. Giovedì 24, ore 10: C.d.a della Fiorentina calcio (anche in questo caso la C va in evidenza) con tema (caldo) del giorno la "Cittadella viola". Sabato 26, ore 20,45: derby col Livorno all'Ardenza. Martedì 29, ore 20,45: Fiorentina-Liverpool per la Champions (senza commento...). Domenica 4 ottobre, ore 15: Fiorentina-Lazio, 6° di campionato. Quindi, sosta per la nazionale. Domanda: qualcuno ha tempo e voglia di analizzare la disfatta di Roma andata in onda poche ore fa? Qualcuno si prende la briga di spiegare e/o giustificare un tracollo simile, assolutamente impronosticabile, viste le prove più che confortanti fornite dai ragazzi di Prandelli in campionato e Champions League? Tu chiamale se vuoi...emozioni, cantava Lucio. Noi preferiamo minimizzare e chiamarla "Sindrome da quarta giornata", ricordando cosa successe 12 mesi fa, di questi tempi. Viola di scena sempre all'Olimpico (sponda Lazio) reduci da una "strimizzita" vittoria nel derby dell'Appennino col Bologna, frutto più dell'uscita a vuoto di Antonioli sul cross di Santana che del colpo di testa vincente di Gilardino. In precedenza c'erano stati il pareggio acciuffato in extremis contro la Juventus alla "prima" (quella si che fu una prodezza del "Gila") e la sconfitta di Napoli, netta, meritata. Nel mezzo la qualificazione ai gironi della Champions League grazie al successo sullo Slavia Praga. Un inizio di stagione tra luci ed ombre, fino alla Waterloo contro i biancocelesti. Un 3-0 che catapultò Prandelli in sala stampa nel dopopartita per rivelare la nascita degli "orticelli", spia inequivocabile di un malumore strisciante.

Il cambio di rotta fu immediato. Nelle seguenti 4 giornate ci furono altrettante vittorie contro Genoa e Reggina in casa, Chievo e Palermo in trasferta con, a chiudere, il pareggio del "Franchi" contro l'Inter. Perchè tutto questo amarcord? Se ci fate caso, le similitudini tra le due partite sono evidenti come speriamo saranno analoghe le conseguenze, a cominciare da mercoledì contro la capolista Sampdoria. Quali le ragioni di tale black-out? Ognuno di noi si è fatto le proprie, a partire (1) dall'assenza ingiustificata di uomini cardine come Zanetti (una tantum), Mutu (inevitabile) e Montolivo (cronica). 2) L'approccio alla partita sbagliato sotto ogni punto di vista e certo non giova questa commistione precaria di politica e sport intorno alla Fiorentina. 3) Una certa supponenza tattica che ha portato al contemporaneo schieramento di Pasqual, Marchionni, Santana, Montolivo, Mutu e Gilardino. Risultato, il solo Zanetti a far legna in mezzo al campo, coadiuvato sugli esterni da un Comotto impresentabilie e protetto (?) dalla coppia Gamberini-Dainelli, per una volta, veramente da 6 meno. 4) La condizione fisica deficitaria, figlia, forse, dell'impegno infrasettimanale in Champions contro il Lione, anche se va detto che la Roma aveva nelle gambe un giorno in meno di riposo per la partita giocata (e persa) di giovedì contro il Basilea in Europa League.

La nostra intenzione, però, è di fermarci quì perchè...come si suol dire, non vogliamo correre il rischio di buttare via il bambino con l'acqua sporca. Un bambino, quello viola, che fino ad oggi aveva emesso vagiti promettenti, segnali di unità, compattezza, spirito di gruppo. Ed i risultati si erano visti. Ripartiamo dunque, dalla striscia vincente della scorsa stagione, da un Gilardino comunque a segno, da uno Jovetic che scalpita (Mutu è impresentabile, se ne renda conto Prandelli) e da una "sette giorni" vissuta pericolosamente tra Palazzo Vecchio e viale Fanti, tutta da seguire, tutta da soffrire. E poi che qualcuno se lo ricordi...fra tre giorni si rigioca.


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