"OCCHI PUNTATI SU..." Montolivo perde il treno, Marchionni resta in sala d'attesa
Fonte: www.stefanoborgi.it
All'indomani di Fiorentina-Liverpool titolammo: "L'ultimo treno per Riccardo Montolivo, ora o mai più." Il calcio non è una scienza esatta (anzi...) ma come avemmo l'impressione che quella sera, al cospetto di Steven Gerrard (suo idolo dichiarato da sempre) fosse nato un nuovo Montolivo (ed il mese seguente ce lo ha confermato ampiamente), così stasera quella precipitosa sostituzione al 64' con Palombo ha suonato come un "de profundis" per il futuro azzurro del "talento di Caravaggio". Nessun dramma, nessuna tragedia (ci mancherebbe) ed una sostituzione non fa certo primavera, ma è stata l'ennesima prova incolore del centrocampista viola che ci ha lasciato perplessi e, crediamo, abbia lasciato perplesso anche Lippi. Ma come? (avrà pensato il tecnico viareggino...) Io ti escludo dalla nazionale dopo una "Confederations Cup" imbarazzante (per ammissione dello stesso Montolivo), tu mi dimostri fra ottobre e novembre di essere cresciuto, maturato, di aver fatto (forse, finalmente...) il tanto sospirato salto di qualità, io ti do un'altra opportunità (complice l'infortunio a De Rossi, va detto) e tu...? Del resto il rendimento anonimo di Montolivo in nazionale non è il primo e non sarà l'ultimo caso nella storia del calcio. Leoni nella propria squadra di club, decisivi tra le mura amiche (leggi protetti dall'ambiente familiare, dai propri tifosi), non altrettanto con la maglia azzurra, schiacciati da responsabilità più grandi di loro. Ricordiamo Pruzzo, tre volte capocannoniere nel campionato italiano ad inizio anni 80', protagonista (eufemismo) di sole 6 presenze in nazionale, escluso da Spagna 82' rimpiazzato dal "carneade" Franco Selvaggi che giocava nel Cagliari. Ancor prima Savoldi e Paolino Pulici, frombolieri infallibili nel Napoli e nel Torino, timidi comprimari con lo scudetto azzurro sul petto. Lo stesso Antognoni aveva delle difficoltà in nazionale rispetto alla Fiorentina dove faceva stropicciare gli occhi (con gli azzurri 73 presenze, ma solo 6 reti ed un infinità di sostituzioni) e deve ringraziare la pervicacia di Bearzot che lo difendeva a spada tratta dagli strali provenienti dal nord che invocavano Zaccarelli o Beccalossi al suo posto.. In tempi più recenti ci sono stati autentici fuoriclasse come Roberto Mancini, fino ad arrivare a Cassano per il quale esiste una percentuale bulgara di gradimento trasversale ma che con Trapattoni prima e Donadoni dopo, ha spesso deluso. Contro la Svezia, in verità, Montolivo qualcosa di più del solito ha fatto: un paio di percussioni centrali palla al piede, qualche cambio di gioco, un tiro disperato quasi da metà campo, ma poco di più. Le aspettative erano ben diverse ed il target amichevole sembrava fatto apposta per lui. Lippi, dal canto suo, sta già cominciando a reintrodurre la candidatura di Aquilani e lo stesso Candreva potrebbe essere un pericoloso concorrente per Riccardo. Peccato, ma quel treno che noi auspicavamo un mese fa è passato e ripartito senza il passeggero più importante a bordo.
Chi, invece, è lì che si è giocato bene (o quantomeno in modo soddisfacente) la sua chance è Marco Marchionni. Proseguendo la metafora ferroviaria abbiamo titolato che l'ex-bianconero è in sala d'attesa, conscio di aver fatto una buona partita, di aver dato garanzie sufficienti come vice-Camoranesi, insomma...si è mostrato utile e funzionale alla causa. Obiettivamente l'esterno viola aveva un compito più facile di Montolivo. A parte la maggiore abitudine ai grandi eventi ed una superiorre maturità personale, Marchionni agisce in una zona del campo certamente meno nevralgica, dove una buona corsa ed una giusta dose di abnegazione può risultare sufficiente a portare a casa la pagnotta. Il viola, poi, si è fatto vedere puntualmente sulla fascia mettendo palloni interessanti nel mezzo e non ha sbagliato quasi niente, sia chiaro, senza strabiliare e senza strappare applausi o elogi sperticati. Per questo diciamo che Marchionni sta lì, in sala d'attesa, leggendo un buon libro in attesa delle occasioni che gli verranno offerte, sperando in una condizione fisica ottimale per tutta la stagione ed in un cammino della Fiorentina, in campionato ed in Europa, che gli permetta quella vetrina necessaria per staccare un biglietto per sud Africa 2010.