"OCCHI PUNTATI SU..." Un consommè per Sinisa
Un brodino, anzi...un consommè. Questo, in sintesi, ciò che la Fiorentina ha portato via da Marassi, aumentando gli anni di digiuno da vittorie contro il Genoa che, adesso, sale a 29. La truppa di Mihajloivic si concede una serata in riva al mare (il mar ligure), e per festeggiare sceglie un ristorante raffinato, di lusso, specializzato nella cucina francese. La Liguria, si sa, confina con la Francia, da Genova a Ventimiglia ci sono poche decine di chilometri e l'influenza della cucina d'oltralpe, da queste parti, fa proseliti. La squadra viola non gode di un buon momento di salute e per questo l'aria salmastra non può che farle bene. Dapprima tocca alla scelta dei vini, rigorosamente francesi. Quindi l'antipasto, anzi...il consommè. Lo serve un cameriere di lingua madre, nato in un paesino chiamato Thonon-les bains il 18 marzo del 1980, famoso per cavarsela bene tra i pali. Si chiama Sebastien Frey e si dice sia un pò giù di corda a causa di una dieta ferrea che lo ha fatto dimagrire diversi chili. E poi di certo non aiuta quella presenza sinistra proveniente dalla Polonia che non gli fa dormire sonni tranquilli. Il consommè arriva puntuale, profumato, gustoso, quasi inatteso dopo un primo tempo nel quale la Fiorentina ed il suo cameriere-portiere hanno dovuto mangiare il pane duro della sofferenza. Andrà meglio nella ripresa, cosicchè il consommè può essere gustato, apprezzato e proiettato in una classifica a dir poco anemica. Fuor di metafora il Sebastien di Marassi ci ha ricordato quel gatto inarrivabile di due anni fa. Ci ha ricordato quel saltinbanco che permise alla difesa viola di stazionare regolarmente tra le prime del campionato. Ci ha ricordato quella molla che saltava da palo a palo e vinceva le partite da solo. Sebastien è tornato, ed insieme a lui attendiamo di rivedere la vera Fiorentina. La battuta del consommè, infatti, non è fine a se stessa, non è strumentale per un articolo tra il serio ed il faceto nel quale i giochi di parole italo-francesi la fanno da padrone. A Marassi i viola hanno davvero preso (solo) un brodino, ma non può, non deve bastare. Frey non potrà sempre fare i miracoli e la Fiorentina non troverà sempre attaccanti così compiacenti. La coppia di terzini deve cambiare atteggiamento, radicalmente. Il centrocampo deve fare più filtro e rilanciare immediatamente l'azione. Non si può vivacchiare tocchettando sterilmente e aspettando l'occasione per lanciare un Gilardino ancora troppo abbandonato a se stesso. Stavola al gila è andata bene ma non potrà durare, e già dalla prossima i vari Cerci, Vargas, Marchionni, Lijaic dovranno darsi da fare affinchè il bomber mondiale non soffra di solitudine.
A proposito...chiudiamo commentando un episodio spiacevole. Ci riferiamo all'esultanza polemica di Gilardino dopo il gol del vantaggio all'11'. Nell'errore c'era cascato già Montolivo qualche anno fa. Il gesto delle orecchie tese in quel Fiorentina-Udinese 4-1 del 2008 "Monto" lo ha pagato per diverso tempo con l'ostilità della curva, le battute dello spogliatoio, i titoloni sui giornali. Preghiamo Alberto di non mettersi alla pari di un simile atteggiamento, puerile ed offensivo. E quel bla-bla fatto con le mani dopo un gol che è arrivato dopo sei mesi di colpevole digiuno, il gila, se lo poteva davvero risparmiare.