.

"OCCHI PUNTATI SU", Viola a -15 dalla Champions...

di Stefano Borgi

Sollevato, quasi rallegrato dalla fine di un campionato noioso, inutile, deludente (sono tutti eufemismi...), getto uno sguardo stanco alla classifica e noto che la Fiorentina conclude al nono posto con 51 punti. Noni a pari merito con il Genoa, anche se i grifoni finiscono dietro per gli scontri diretti a nostro favore. Noto anche come il numero 15 ricorra senza sosta tra le colonne della graduatoria viola: 15 come i punti che ci separano dalla Champions League (il 4° posto è occupato da Udinese e Lazio con 66), 15 come i punti che ci distanziano dalla retrocessione (la Sampdoria terz'ultima ha 36 punti), 15 come i pareggi complessivi totalizzati dalla squadra di Mihajlovic. 15 su 38 partite, ben il 39% del totale. E allora penso a dove saremmo finiti con 38 pareggi su 38: solo due punti sopra la Sampdoria (ripeto: retrocessa!) pur non avendo, teoricamente, mai perduto. Ecco dove si estrinseca la mediocrità del campionato viola, più che nel gioco, più che nei risultati, più che nella ricerca di un alibi, dalla sfortuna agli infortuni. Si estrinseca dai numeri, che non mentono mai. Lungi da noi dare colpe a chicchessia, non ci tocca, non è il nostro compito. E poi, per dirla tutta, a nostro giudizio molte delle responsabilità ricadono sui giocatori, demotivati, abulici, indisponenti (vedere l'ultimo Mutu), arroganti, presuntuasi... fatto sta che i numeri bocciano il 7 di Mencucci (parliamo del voto alla stagione viola), bocciano il 6 di Mihailovic (dato proprio ieri), bocciano la stagione dignitosa pronunciata da Della Valle, bocciano i sentimenti positivi di Corvino che preferisce sbandierare i successi delle giovanili (a che serviranno poi, se nessun "primavera" sarà titolare l'anno prossimo in prima squadra...) invece di concentrarsi sui malesseri dei titolari e, magari, fare un pò di "mea culpa".

Qualcuno, infine, sarà contento di aver finito a + 4 rispetto all'ultimo Prandelli (la stagione scorsa finì a quota 47). A questi stessi voglio, invece, ricordare il "primo" Prandelli (mi sembra un paragone più sensato) che terminò quarto a 74 punti (+23 rispetto ad oggi), qualificato in Champions League (al netto di calciopoli), con 22 vittorie (+ 10), 8 pareggi (-7), 8 sconfitte (- 3). E poi schierava il centravanti capocannoniere del campionato (Luca Toni con 31 reti, a + 19 rispetto al Gilardino attuale) e con un entusiasmo distante anni luce se paragonato a quello di oggi. Numeri impietosi che ci dicono che la stagione non sia stata ne pericolosa, ne sfortunata, ne difficile. E' stata semplicemente fallimentare. Con la speranza (come dice Mihajlovic) di prendere gli errori e farne tesoro. Chissà... tra pochi mesi sapremo.


Altre notizie
PUBBLICITÀ