"PAGELLONE VIOLA" I voti del primo trimestre. Da Vargas a... Della Valle
Fonte: www.stefanoborgi.it
Dodici partite di campionato, sei di Champions League più qualche spruzzata di azzurro, sopratutto per Gilardino che con quattro reti tra Irlanda e Cipro ha regalato a tutti gli italiani i mondiali in Sud Africa del 2010. Se ne è andato praticamente un terzo della stagione 2009-2010 ed il giudizio sulla nostra Fiorentina è senza dubbio positivo. 21 punti in campionato con una media di 1,75 a partita, inferiore solo al torneo 2005-2006 (irraggiungibile con la media di 2,33 per quella che, a nostro modesto parere, resta la Fiorentina più bella della gestione Prandelli) e di pochissimo sotto al 2007-2008 (1,91). Va però considerato il peso specifico della Champions League che, giocoforza, prosciuga molte più energie fisiche e mentali di una "semplice" coppa Uefa (è il caso del 2007-2008) o addirittura (come nel 2005-2006) della totale assenza di competizioni internazionali. Ecco perchè riteniamo la stagione attuale, nel suo complesso, la migliore (come risultati) delle 5 che hanno visto il tecnico di Orzinuovi sulla panchina viola. Tempo di consuntivi (parziali ma sufficientemente attendibili) tempo di voti, come sempre innocenti, assegnati col sorriso sulle labbra, ma indicativi di un importante spicchio di stagione:
Voto alla squadra: 7,5 Rosa corta o rosa lunga? Più o meno forte dello scorso anno? Matura per sostenere il tridente oppure no? Sono solo alcuni dei tormentoni di questo primo trimentre di stagione e la risposta, come cantava Bob Dylan, è scritta nel vento. La realtà ci dice di 18 partite disputate, 32 punti totalizzati con 27 gol fatti e 18 subiti. 4° posto provvisorio in campionato, ad un passo (forse due) dalla qualificazione agli ottavi di Champions League, un gioco espresso piacevole e ficcante, alcune decisioni arbitrali che ne hanno tarpato le ali, più una serie d'infortuni che ne hanno, di contro, esaltato lo spirito di gruppo e l'unità d'intenti. C'è da aggiungere altro?
Juan Manuel Vargas: 8 Finalmente il vero Vargas è arrivato tra noi. Dopo un'intera annata passata con la sua copia sbiadita, si è visto subito che il peruviano aveva innestato la marcia giusta e, ad oggi, è il giocatore più decisivo della Fiorentina. Anche per lui vale la regola del tormentone: esterno alto o basso? Terzino o ala? Prandelli resta sulle sue posizioni e (a parole) lo considera ancora un terzino basso...con licenza d'offendere. Per ora (nei fatti) lo lascia lassù, a "miracol mostrare".
Cesare Prandelli: 7,5 Per lui vale il voto dato alla squadra nel suo insieme, sempre più una sua creatura nel gioco, nel numero degli elementi, nello spirito, nella coesione del gruppo. Questa è la squadra che il tecnico voleva, questa è la rosa che Prandelli sognava, ed i risultati si vedono. A proposito...le sirene della nazionale possono attendere perchè il tecnico di Orzinuovi per prima cosa deve vincere a Firenze, poi (forse) aprirà le porte alla nazionale. Quello che invece non può attendere è il rinnovo del suo contratto. A buon intenditor...
Pantaleo Corvino: 7+ La cessione di Melo per 25 milioni, e gli arrivi di Marchionni e Zanetti valgono da soli l''ottima valutazione. Attendiamo gennaio e l'utilizzo del tesoretto e poi Pantaleo potrà aspirare addirittura all'otto.
Stevan Jovetic: 7 Peccato il problema all'alluce che lo sta tenendo fermo ai box da qualche settimana. L'overtoure del montenegrino sapeva di esaltazione, di crescita definitiva, di salto di qualità che lo proiettavano tra i fuoriclasse del calcio mondiale. Decisivo in Champions League (la doppietta col Liverpool resterà nella storia), strabiliante in campionato, la gente lo ha eletto a proprio beniamino. La faccia è indiscutibilmente da bravo ragazzo, il talento è sconfinato come la sua modestia. E non può che migliorare...
Dario Dainelli: 7 Il "capitano" con la valigia ha sbalordito, e non poco. Questo sembrava veramente l'anno buono per lasciare Firenze ed a San Piero a Sieve tutti (nessuno escluso, nemmeno lui) erano certi della sua partenza. Poi, piano piano, la fiducia che torna, la riconferma ed un inizio di stagione (senza pubalgia) che ha messo d'accordo tutti.
Marchionni e Zanetti: 7 Li mettiamo insieme, i due capolavori di Corvino. Arrivati tra lo scetticismo generale (vuoi per l'età, vuoi per le condizioni fisiche precarie) i due ex-juventini sono tra le sorprese più belle d'inizio stagione. Il "figliol prodigo" è divenuto ormai imprescindibile, autentico "tutor" per la crescita di Montolivo, ha riempito gli occhi ed il cuore dei tifosi viola con una prova maiuscola contro il Liverpool. Marchionni, dal canto suo, ha riconquistato la nazionale, si candida come vice-Camoranesi per il mondiale sudafricano e si è scoperto goleador. Anche per lui vale il discorso per Zanetti: speriamo che la buonasorte (leggi assenza d'infortuni) ce lo conservi.
Riccardo Montolivo: 6,5 E' la media tra le prime 9 giornate (voto 5) e le seconde 9 (voto 8). Il totale fa 13 fratto due con "montolo" devastante dopo l'incontro con il sul idolo Gerrard del Liverpool. Quella partita è stato lo spartiacque tra la mediocrità e l'eccellenza e, per incanto, è tornata anche la nazionale. Per Riccardo è l'ultimo treno, adesso o mai più.
Alberto Gilardino: 6 Inizio contraddittorio per il centravanti di Biella. Gol in giusta dose (7 per ora, 4 in campionato + 3 in Champions), prestazioni altalenanti, strabiliante solo in nazionale. Non è ancora il "Gila" della scorsa stagione, ma il tempo per riemergere non manca e Alberto va atteso con fiducia.
Adrian Mutu: 6 Di stima e d'incoraggiamento. Piove sul bagnato per l'ex "fenomeno" che passa da un guaio all'altro, da un infortunio all'altro. Nel mezzo il gol di Bologna, la doppietta di Budapest, la grande abnegazione col Liverpool, ancora un gol col Debrecen in casa. Troppo poco per uno come lui abituato ad essere protagonista e allora, come si suol dire..."Adda passà a'nuttata..."
Andrea della Valle: 5 Ci spiace ma quelle dimissioni non ci sono piaciute per niente. Non arriveremo mai a parlare di ricatto morale (non ci permettiamo...) ma la scusa delle offese nell'intervallo di Fiorentina-Sporting Lisbona (con lo stesso Della Valle assente), la lettera che ha, di fatto, ottenuto l'effetto contrario, il fastidio mostrato per ogni minima critica, con sullo sfondo la querelle "cittadella" a condizionarne scelte e atteggiamenti beh...