UNA FIORENTINA DA... MANEGGIARE CON CURA
Ci mancava l'ennesima tegola su Vargas. Aspettiamo ad intonare il "De Profundis", ma le premesse non sono incoraggianti. Una sorta di “nuvola di Fantozzi” aleggia sulla Fiorentina. La madre di tutte le sfortune si chiama Stevan Jovetic. Il montenegrino s'infortunò nel mese di agosto a San Piero a Sieve, e la diagnosi fu subito impietosa. Legamenti saltati, due operazioni in vista e ci si rivede a marzo 2011. Sempre a San Piero si ferma anche Adem Ljajic, che salterà la "prima" col Napoli costringendo Mihajlovic ad inventarsi D'Agostino trequartista. Un problema al ginocchio anche per il nuovo "fenomeno" per una pallonata che gli fece girare l'articolazione. Prima di loro Mario Alberto Santana (l'argentino si fece male in un'amichevole alla fine della scorsa stagione) che ha rivisto la luce per pochi minuti solo contro il Parma. Nel ritiro di Cortina si era fermato Lorenzo De Silvestri per un'allergia poi trasformatasi in tonsillite. Poi è toccato a Gaetano D'Agostino che (anche lui dai giorni di Cortina) ha fatto la spola con Barcellona (la sta facendo tutt'ora, visto che in Catalogna gli hanno detto di stare fermo per due settimane) per curare i postumi del terribile infortunio al ginocchio patito con l'Udinese. A Cortina, poi, ci lasciò le penne anche Juan Manuel Vargas appiedato da uno stiramento al retto femorale. Avanti il prossimo: solo oggi si scopre che Riccardo Montolivo si porta dietro un problema alla caviglia già dai tempi del mondiale sudafricano. Pasqual (che ora è pronto) ha saltato il Parma per una lesione all'adduttore, Natali è a rischio Palermo per un risentimento muscolare. Addirittura Boruc (e non nascondiamo che proprio l'infortunio del polacco ci ha spinto a queste riflessioni tra il serio ed il faceto...) pur non giocando mai è stato costretto ieri a lasciare l'allenamento.
Insomma, si salvi chi può. E' vero, il calcio è cambiato, gli impegni si sono moltiplicati, le sollecitazioni a muscoli ed articolazioni sono diventate devastanti. E' fisiologico, quindi, che gli infortuni (specie quelli muscolari) aumentino in maniera esponenziale e non a caso oggi le rose sono (minimo) di 24 giocatori, quando un tempo, per i ritiri estivi, partivano al massimo in 18. Però il caso della Fiorentina comincia ad essere patologico, lo stesso Mihajlovic si è lamentato di non aver avuto a disposizione tanti elementi, così da rallentare inesorabilmente l'amalgama, la compattezza di una squadra alle prese con un nuovo allenatore, nuovi schemi, nuovi dettami tattici. E allora ci chiediamo: è stato fatto qualche errore in sede di preparazione (ricordiamo che per Mihajlovic ed il suo staff è la prima esperienza dall'inizio della stagione)? Possibile (nonostante tutto ciò che abbiamo detto) che ogni settimana Mihajlovic debba fare la conta degli infortunati? Possibile che il dottor Manetti, da qualche tempo, parli più di Corvino? Senza contare che giocatori come Zanetti, Marchionni e Gamberini (solitamente gente da...maneggiare con cura) non hanno ancora timbrato il cartellino dell'infermeria. Noi lanciamo un appello. La Fiorentina è, da sempre, una squadra femmina (lo dice il nome, lo dice la storia) e va trattata con i guanti bianchi, come si farebbe con una signora (tra l'altro di 84 anni, come l'età della Fiorentina). Anzi un consiglio: quando i viola scendono in campo mettiamo un cartello con su scritto... “Fragile, maneggiare con cura...” Chissà che non funzioni..