VIDEOAMARCORD, Col Parma come...4 anni fa
Un inizio choc, non c'è che dire. Due punti in quattro partite e Fiorentina-Parma vissuta come una sorta di “ultima spiaggia”. Corsi e ricorsi storici ci viene da dire perchè, più o meno quattro anni fa (era il 20 settembre 2006), un Fiorentina-Parma della terza giornata rivestiva la stessa importanza e drammaticità di quello attuale. Fiorentina a -19 (eh già, era l'anno della penalizzazione, e ancora non c'era stato l'abbuono di 4 punti che arriverà successivamente) e squadra sull'orlo di una crisi di nervi. Tutti, nessuno escluso.Anche Cesare Prandelli che, solitamente sereno e controllato anche di fronte alle grandi difficoltà, ebbe parole di fuoco dopo la sconfitta di Livorno: “Questa sarà una stagione tremenda. Se ci aiutate bene, sennò sarà un massacro!” Destinatari i giornalisti, gli addetti ai lavori, la gente di Firenze. Una vera e propria chiamata alle armi da parte del "mago di Orz" che aveva fiutato una pericolosissima puzza di bruciato. Piccolo passo indietro: Fiorentina invischiata fino al collo in “calciopoli”, Luca Toni che se ne vuole andare e Della Valle che lo trattiene previa promessa di liberarlo l'anno dopo. Alla prima giornata ci tocca l'Inter e si vede subito che quella che scende in campo non è la vera Fiorentina. Dopo un'ora i viola sono già sotto per 3-0 e solo due prodezze dello stesso Toni nel secondo tempo addolciscono la pillola. Ma il peggio deve ancora venire: sette giorni dopo il solito Lucarelli ci punisce all'Ardenza, un grande Amelia ferma gli attaccanti viola e si apre ufficialmente la crisi. Detto dello sfogo di Prandelli, la partita col Parma diventa decisiva. Con un'altra sconfitta rischia di saltare il banco e la Fiorentina, alla luce dei riflettori, affronta i ducali con gambe e nervi tesi come corde di violino.
La formazione è la migliore possibile: modulo 4-2-3-1 con Frey, Ujifalusi, Kroldrup, Gamberini, Pasqual: Donadel, Blasi (Liverani entrerà al 67'); Jorgensen, Montolivo, Mutu; Toni. Ne verrà fuori una partita di rara bruttezza da entrambe le parti. Nel Parma il solo Morfeo dà un po' di qualità, tutto il resto è noia. Tra i viola la paralisi è evidente, è il 17' e Luca Toni, lanciato da Dainelli, entra in area da destra e punta l'avversario. Dribbling, contro dribbling, poi con la coda dell'occhio scorge l'accorrente Mutu. Tocco di esterno destro per il romeno che si coordina e schiaccia di sinistro il gol dell'1-0. Per il "fenomeno" fu il primo gol col giglio sul petto, una prodezza che certamente concedeva qualcosa all'estetica, ma l'esecuzione (tecnicamente difficilissima) e l'efficacia del gesto fecero dimenticare tutto in un momento. Per tutto il primo tempo i viola proveranno a raddoppiare e Paci salva sulla linea un tiro a botta sicura di Toni. Prandelli, intanto, dalla panchina cerca di dare sicurezza e tranquillità ad una squadra che piano piano viene attanagliata dalla tensione. Alla fine arrivano i tre punti (nella ripresa il Parma colpirà per ben due volte i legni di Frey che, da parte sua, sforna prodigi in quantità industriale) e con loro l'agognata boccata di ossigeno. La domenica dopo la Fiorentina perderà ancora, 1-0 contro l'Udinese. Ma ormai il giaccio era rotto e da lì comincerà una cavalcata vincente che porterà i viola al terzo posto virtuale (quinto effettivo) che seppe tanto di miracolo.