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"VIOLA E DINTORNI", Da oggi vietato sbagliare! Scocca l'ora di Bolatti

di Stefano Borgi
Fonte: www.stefanoborgi.it

La Fiorentina riemerge dalle ceneri di una settimana (a dir poco) da brividi e si prepara ad affrontare il periodo chiave della propria stagione. Da domenica 31 gennaio al 28 febbraio i viola di Prandelli, infatti, giocheranno 9 partite in 29 giorni (praticamente una ogni 77,3 ore) con avversari che si chiameranno Inter o Juventus nelle due semifinali di coppa Italia, Roma e Milan al "Franchi", Bayern Monaco negl'i ottavi di Champions e (per non farsi mancare niente) Cagliari, Sampdoria, Livorno e Lazio come mine vaganti sparse quà e là. Non male, non c'è che dire. Il tutto reduci dalle ultime tre partite per le quali Prandelli ed i "suoi" (giocatori e staff) si devono (come dicevamo all'inizio) cospargere il capo di cenere e cominciare il vero campionato della Fiorentina. Sì perchè sarà una frase fatta ma il campionato della Fiorentina comincia oggi. Analizziamo i perchè:

1) Mancano ancora 18 partite alla fine del campionato (compreso il recupero col Milan), 22 certe in totale (Coppe comprese) ed il tempo per invertire la rotta non manca. Basta fare corpo unico e mettere un pò più di coraggio in panchina.

2) Per la prima volta dopo tempo immemore (e chissà quando ricapiterà) il mago di "Orz" avrà a disposizione l'intera rosa (Zanetti escluso) per una settimana e si sa, sette giorni (in realtà 5 più il giorno della partita) di lavoro con Prandelli valgono quanto un mese con qualsiasi altro allenatore. Di questo ne beneficeranno sopratutto i nuovi come Bolatti, Felipe (che potrà così affinare l'intesa con Gamberini), Ljajic (perchè no) oltre che i recuperati eccellenti come Marchionni e Jovetic.

3) Siamo alla vigilia del tour de force di cui sopra nel quale lo stesso Prandelli ha annunciato un massiccio turn over. Cambiamenti a piene mani, quindi, con la possibilità di vedere tenere pianticelle come Agiey, Di Tacchio, Babacar sbocciare tra i rovi della prima squadra.

4) Scocca l'ora di Mario Ariel Bolatti. Mario può essere il vero valore aggiunto della Fiorentina 2010, e la sua duttilità tattica  risulterà fondamentale per una squadra, quella gigliata, ingessata in un modulo affascinante ma altrettanto vincolante per certi ruoli. Ci spieghiamo meglio: Bolatti può ricoprire tutti i ruoli del centrocampo (testuale Prandelli), ha forza fisica, altezza (arriva ad 1,90!) tecnica, visione di gioco, verticalizzazione... può bastare? Per tutte queste caratteristiche la squadra viola diventa un camaleonte a passeggio per il prato. L'argentino farà presumibilmente il secondo di centrocampo accanto a Montolivo con caratteristiche simili a quelle di Cristiano Zanetti: geometrie, gioco di prima, palla a terra, recupero palloni... Insomma un giocatore universale che porterà benefici allo stesso talento di Caravaggio, non più obbligato a svolgere il lavoro massacrante di colui che canta e porta la croce. Bolatti canta (seppur a ritmi lenti) partiture semplici ma efficaci e nel contempo usa la forza fisica, lo stacco di testa (utilissimo sulle palle vaganti a centrocampo) per portare la croce. Non di meno Bolatti può fungere da vertice basso in un ipotetico "rombo" anche se in quel caso Montolivo non potrà fare il vertice alto (ci provò l'anno scorso con la Lazio in casa ma...). Riccardo si sposterebbe, allora, a sinistra (con Vargas arretrato), Marchionni centrocampista di destra e sarebbe Jovetic ad andare tra le linee. Le due punte, inamovibili, Mutu e Gilardino. Solita impostazione del centrocampo anche nel 4-3-3 con Bolatti centrale nella linea dei tre mediani, l'inserimento di Donadel che farebbe il terzo a destra e Mutu largo a sinistra. Completano lo schierameento Marchionni alto a destra e Gilardino vertice offensivo. Idem dicasi per l'albero di Natale con l'unica variazione (rispetto al 4-3-3) dello spostamento al centro (dietro a Gilardino) della coppia di esterni offensivi Mutu, Marchionni. Ancora meglio, infine, nel 4-4-2 dove Montolivo si riprenderebbe la zona centrale (sempre a fianco di Bolatti) con Marchionni e Vargas esterni alti e le due punte, canoniche. Tantissime le soluzioni, come vediamo.

5) Non dimentichiamo i recuperi di Mutu, Marchionni e Jovetic, la crescita di Felipe e la variabile impazzita Adem Ljajic. Non abbiamo mai citato Cristiano Zanetti (e ce ne dispiace) per due motivi: il primo è che (lo abbiamo detto prima) le sue caratteristiche sono simili a quelle di Bolatti. Secondo, nutriamo tanti, troppi dubbi sul suo recupero fisico che ne possa assicurare la presenza per un periodo significativo. Peccato, perchè la partita in casa contro il Liverpool, rimane una delle più belle prestazioni in assoluto fornite da un giocatore nella storia viola.

Chiudiamo con un avviso ai naviganti, di ogni genere e tipo: da oggi non si scherza più! Gli impegni sono tanti e tutti con alto coefficiente di difficoltà. L'infermeria è ormai vuota, la rosa è stata adeguatamente rimpolpata e tutti, a turno, potranno riposare. Chiunque non se la senta alzi la mano e ceda il passo. I Della Valle, nel mercato di gennaio, hanno investito circa 24 mln. di euro (teorici poichè i pagamenti vengono effettuati in tre tranche) ed i risultati devono arrivare. Di contro, calma e gesso a tutto l'ambiente che circonda i viola, tifosi, addetti ai lavori, media in genere. Non serve nessuna rivoluzione. Serve lavoro, dedizione, pazienza ed un pizzico di fortuna (che, lo sappiamo, aiuta gli audaci). La garanzia si chiama Cesare Prandelli. Chi lo ama lo segua anzi...chi ama la Fiorentina non lo perda mai di vista.