CHI GIOCA NEL RUOLO DI PINOCCHIO?
“Male non fare, paura non avere”, disse una volta Diego Della Valle, e questa frase è diventata un dogma, stampato nella mente di tutti noi e, a scanso di dimenticanze, sulle magliette di alcuni tifosi. Fa sorridere pensare che sia stata tirata in ballo da colui col quale, il Patron, ha avuto lo scontro che portò alla rottura definitiva del rapporto con la Fiorentina e cioè Cesare Prandelli. E’ stata declamata come chiusura delle dichiarazioni del CT, a fronte della discussione insorta intorno all’esclusione di Rossi dai mondiali in Brasile. Premesso che sono fra quelli che volevano che Pepito si preservasse per la Fiorentina, facesse le sue vacanze con Jenna e si presentasse a Moena, bello carico per la nuova avventura viola e, quindi, dovrei esultare per quanto accaduto. Mi resta, però, il tarlo del dubbio su chi ci prende in giro. Perché Prandelli ha detto, solo due giorni fa, che Rossi sapeva dal 7 maggio che non sarebbe stato fra i convocati? Se tutti avessero saputo che Pepito stava lì, solo per continuare gli allenamenti, solo per respirare l’aria azzurra, non ci sarebbe stato tutto questo stupore. Perché Cesare sbandiera il suo buonismo, facendoci presente che non se l’è sentita di negargli Coverciano e perché, in fondo, quella di Rossi è “una bella storia da raccontare”? Stiamo leggendo le novelle ai bambini o preparando un evento come i mondiali di calcio? Quale storia è allora quella che interpretano Balotelli, Chiellini e De Rossi?
Si sente inoltre in dovere di dirci che fa un favore alla Fiorentina, che lo tutela da eventuali ricadute fisiche ma lo fa giocare contro l’Irlanda, così, tanto per fare. Perché non ha provato altri calciatori, visto che Rossi era per lui un escluso certo?
Ci sono purtroppo tante cose che non tornano e, mi scuserà Prandelli, non riesco a vedere Rossi in versione Pinocchio. Troppo concentrato nel raggiungere i suoi obiettivi, troppo tenace contro la sfortuna che lo ha più volte colpito, troppo una bella persona per essersi inventato un film.
Ho trovato ridicolo, e sminuente del suo ruolo, anche il fatto che abbia chiesto a Destro se se la sentiva di andare ai Mondiali come riserva. Non è un onore vestire la maglia azzurra, perché deve porre delle condizioni alla convocazione? Alcuni ci andrebbero anche a nuoto e il CT chiede il permesso?
Ci saranno state delle incomprensioni, ma cercare i chiarimenti, in questo modo, mi pare che abbia confuso ancora di più le cose. Bastava forse un molto meno democratico, qui comando io e decido di portare chi mi pare, che arrampicarsi sugli specchi.
Resto comunque fiduciosa che Pepito smaltisca velocemente la rabbia o che la incanali per il suo futuro che sia quello di scrivere “una bella storia da raccontare” a tutto il popolo viola.
La Signora in viola