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I PRIMI PASSI DI UN SIMPATICO GOMEZ

di Sonia Anichini

Dopo l’umido piovoso di Udine, e il freddo che la sconfitta ha procurato alla Fiorentina e a tutti i suoi sostenitori, c’è bisogno di ritornare al caldo o meglio al calore che, se da un punto di vista climatico è difficile da trovare, vogliamo provare a procurarcelo nel rivedere Mario Gomez in campo, anche se solo quello d’allenamento.

Entra col piglio giusto, con la battuta di presentazione al Mister (“Sono Mario e faccio l’attaccante”) e con la voglia di cancellare, sorridendoci sopra, cinque mesi da incubo.

Abbiamo guardato il video del suo primo allenamento come fosse una prima volta, una nuova prima volta, con la trepidazione di quando si guarda un bambino che muove i primi passi. Mica cascherà? Certo che no, almeno che un compagno zuzzurellone di nome Ilicic non gli salti sulle spalle! L’entusiasmo e la gioia di rivederlo in gruppo, sono grandi anche nella squadra, ma la paura per la sua “zampa” è una componente che sarà presente in tutti. C’è da immaginarsi il timore di avvicinarsi per un contrasto o il rischio di entrate sbagliate, ma la voglia di giocare speriamo che prenda il sopravvento in tutti. Quel poco che abbiamo visto, è stato comunque impreziosito da una splendida rovesciata che fa gridare: “se il buon dì si vede dal mattino”, è certamente un buon inizio. E’ un calcio, in acrobazia, alla sfortuna che lo ha colpito.

Quanto ci è mancato, il nostro bomber germanico! I compagni viola e l’allenatore sono stati bravissimi a compensare la sua lunga assenza (si arriva a giorni ai cinque mesi), e anche l’altra traumatica di Pepito, ma adesso c’è bisogno di un suo pronto intervento. Ancora pochi giorni e speriamo di rivederlo sul rettangolo verde che conta, a formare con Matri la coppia più “figa” del campionato. Purtroppo non ci potrà aiutare nella gara di ritorno della Coppa Italia, anche se martedì necessita il meglio che la Fiorentina potrà dare. Tra il meglio mancherà Borja Valero, e sappiamo benissimo quanto valga il suo apporto, perché punito, col giallo, per le recriminazioni sul rigore negato ai viola. Anche lui si è rotto le scatole di queste continue scorrettezze arbitrali, ma era meglio se stava zitto, visto che tanto non cambiano mai idea. Ci sarà da patire, ma la qualificazione è a portata di mano. Perché dovrebbe passare l’Udinese che, ogni qual volta entra in Europa, come potrebbe consentire la finale di Coppa Italia, esce alla prima partita? La Fiorentina ha sempre cercato di fare del suo meglio, fra semifinale di Europa League e Champions, Ovrebo permettendo. Il ranking Uefa ha bisogno di compagini che diano prestigio al calcio italiano e la Viola vuole provarci.

 

 

La Signora in viola


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