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SPERANDO IN UN PRANDELLI JUVENTINO

di Sonia Anichini

E’ nei sogni di tutti i tifosi viola quello di primeggiare sulla Juventus. Sappiamo tutti quale estasi produce la possibilità, purtroppo sporadica, di poterla surclassare e sentirsi più bravi di Lei ma questo record, vicino all’incontro dell’anno, ce lo saremmo risparmiato volentieri: la Fiorentina “cede” alle nazionali 11 calciatori, mentre la Vecchia Signora “solo” 9.
L’avremmo barattato volentieri con una vittoria al Franchi: bastava anche un risultato inferiore dell’11 a 9! Spesso si rincorrono le discussioni sul fatto che nella nazionale italiana giochino troppo calciatori bianconeri, motivo anche alla base della non spiccata simpatia dei fiorentini verso la compagine azzurra, ma mai come in questi giorni ci sentiamo vicini al CT soprattutto se perpetua questo trend. Alcuni burloni sostengono che in fondo in fondo Prandelli sia gobbo e stavolta ce lo auguriamo anche noi. Faccia pure giocare Buffon, Bonucci, Chielllini, Marchisio e Pirlo, li faccia stancare e anche stroncare (sempre inteso come stress, fatica, tensione…mica cose brutte!).
I nostri violazzurri infondo non sono al top. Pasqual ha problemi fisici e poi è un difensore anzianotto (almeno così veniva considerato), quindi non una prima scelta. Aquilani è un po’ appannato e, nell’ultima partita contro la Lazio, sembrava si fosse allenato con una squadra di rugby, visto che tirava la palla sempre indietro! E poi c’è Giuseppe Rossi. Comprendiamo (ma anche no!) la sua smania di tornare nel team azzurro ma abbiamo sempre paura che qualcosa in lui sia rimasto di vetro, che si possa rompere con poco, che possano vanificarsi i suoi sacrifici di recupero. Confidiamo quindi nel buon cuore di Cesare e nella certezza che venga tutelato e non rischiato inutilmente.   
Dovremo comunque fare dei riti propiziatori internazionali perché gli altri otto calciatori della Fiorentina sono sparpagliati in tutto il mondo e i loro rientri finiranno poche ore prima del big match. 
Considerata la rivalità storica, che fa di contorno a questo incontro, preoccupano non poco le ultime condanne relative alle discriminazioni territoriali. Le restrizioni sono state effettuate da tempo, gli striscioni allo stadio, almeno a Firenze, potrebbero essere esposti davanti ad un asilo e non turberebbero nessuno, ma l’argomento è delicato. E’ anche vero che bastano pochi sconsiderati per rovinare il campionato di una squadra e le prospettive di una società, come tuona Galliani anche se, detto da lui, mi fa sorridere. Ma il calcio giocato e basta, è veramente un miraggio? Tra arbitri, cori, razzismo, pay tv, complotti vari, a che gioco giochiamo?

La Signora in viola