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UN PORTAFORTUNA CI "GUIDA" A ESBJERG

di Sonia Anichini

Quando si dice che la Fiorentina è una grande famiglia, sembra un luogo comune. Quando ci crogioliamo nel “come da noi, da nessuna parte”, c’è un fondo di verità. Purtroppo non si vince spesso sulle rive dell’Arno, ma restano, coi calciatori che hanno vestito la maglia viola, rapporti speciali. Batistuta viene a Firenze, non a Roma dove ha vinto lo scudetto, Rui Costa spera di poter essere presente alla finale di Coppa Italia della Fiorentina e Martin Jorgensen?

La porta, la guida (nel vero senso della parola) a passare il turno di Europa League in Danimarca! Che spettacolo vedere il nostro Martino sul pulman, di proprietà della sua famiglia (un po’ di pubblicità non fa mai male!), con lui come pilota che accompgana la squadra dall’aeroporto all’albergo. L’unico ex compagno rimasto, Pasqual, chissà come si è divertito a vederlo in questo ruolo.

Jorgensen ci ricorda periodi molto belli, legati anche all’Europa, dalla Uefa alla Champions, con tante soddisfazioni ma anche tante recriminazioni. Non credo che si offenda nessuno se, come persona, dico che rivedo Jorgensen in Borja Valero. Sembrano entrambi pacati, quasi silenti, ma l’importanza che rivestono, o rivestivano, nello spogliatoio è, ed era, basilare per la società.

La presenza ad Esbjerg dell’ex danese ci fa trovare un po’ di casa nostra, un piccolo avamposto viola che ci ha accolto con calore e con un grande abbraccio. Speriamo che questo incontro sia foriero di belle sensazioni anche stasera, che questo calciatore, e grande uomo, sia il nostro portafortuna. In un momento di importanti assenze, nei vari ruoli che compongono l’assetto della squadra, dalla difesa, al centrocampo, all’attacco, un jolly come era Jorgensen avrebbe fatto veramente comodo. Sicuramente sarà allo stadio e siamo sicuri che terrà per la Fiorentina, si augurerà che riesca a vincere qualcosa, un trofeo che nella sua “epoca” non è arrivato. Chissà se potrà vedere in campo Mario Gomez. La condizione, come ha già detto Montella, si può recuperare solo giocando, solo provando a metterci la gamba e Supermario, per tornare ad essere tale, deve incamerare benzina nel suo motore e questa gliela può dare solo il campo e, se la sorte compensa un po’ la sfiga che ha avuto, un gol quanto prima. Cosa che speriamo ritrovi presto anche Alessandro Matri, partito col botto dei due gol a Catania, ma a secco da quella data.

L’avversario europeo potrebbe essere proprio un trampolino di lancio per entrambi, che giochino insieme, anche per pochi minuti, o che facciano una staffetta. Cerchiamo pertanto di fare bella figura, anche per il nostro autista, altrimenti…ci lascia a piedi!

 

La Signora in viola