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"AMARCORD", A Bari nel 98' con il Trap in panchina ed il "bernoccolo" di Edmundo

di Stefano Borgi
Fonte: Stefano Borgi per FV

Stasera al "San Nicola" di Bari, Giovanni Trapattoni incrocia di nuovo l'Italia del pallone. Lo fa sedendo sulla panchina dell'Irlanda del nord, avversaria degli azzurri nella corsa ai mondiali 2010 del Sudafrica, ed ennesima "avventura" per un uomo che possiamo definire dalle "sette vite". Trapattoni, tutti lo ricorderanno, è stato anche mister della Fiorentina, quella di Vittorio Cecchi Gori, per ben due stagioni dal 98' al 2000. Risultati tutto sommato buoni con un terzo posto e conseguente qualificazione in Champions League nel 98'-99', settimo posto, qualificazione Uefa ma sopratutto ad un soffio dai quarti di finale di Champions l'anno seguente, il 99'-2000. Il materiale umano era di prim'ordine: Toldo in porta, difesa con Torricelli, Padalino e Repka; centrocampo con Rui Costa, Cois ed Amoroso; attacco esplosivo con il "Re Leone" Batistuta e "O'animal" Edmundo. C'è un precedente, datato 15 settembre 1998, gustoso, illuminante, quasi esaltante, che vide protagonista proprio l'attaccante brasiliano, guarda caso al "San Nicola", campo neutro sul quale i viola affrontarono i forti jugoslavi dell'Hajduk di Spalato per i 32° di coppa Uefa. Ricorderete i disordini della semifinale di Coppa delle Coppe contro il Barcellona di due anni prima e la successiva squalifica che spiega così la scelta di Bari. Ricorderete anche la doppietta dello stesso Edmundo con la quale la Fiorentina ribaltò lo 0-1 del primo tempo andandosi a giocare (e conquistare) il passaggio al turno successivo a Spalato con uno 0-0 in puro stile Trapattoni. Ancor di più ricorderete come quella sera Edmundo soffrisse di un evidente (eufemismo) "bernoccolo" sulla fronte a causa di una ciste che gli verrà rimossa qualche giorno dopo. Un vero e proprio "bozzo" di dimensioni gigantesche che, però, gli servì da "mirino" e non gli impedì di estrarre dal cilindro due conigli. Il primo incuneandosi nella difesa jugoslava, dribblando il portiere e depositando in rete da par suo, il secondo sfruttando un rimpallo su Batistuta e colpendo a botta sicura sotto la traversa. Nel mezzo l'espulsione di Torricelli per fallo da ultimo uomo che rese (se possibile) ancor più eroica l'impresa dei viola. Trapattoni se ne andò insieme a Batistuta alla fine del campionato 99'-2000 e quello fu il "canto del cigno" della Fiorentina pre-fallimento. Dopo, per il Trap, ci sarà anche la panchina della nazionale italiana per i mondiali di Corea del 2002 e gli europei del 2004. Due esperienze sfortunate, due insuccessi clamorosi per un tecnico probabilmente retrogrado, fuori dal tempo, ma di grande, grandissima umanità.


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