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"AMARCORD", Il derby di Adrian Mutu

di Stefano Borgi

La Fiorentina, stasera allo stadio Genchea di Bucarest, saluta la Champions League e le da appuntamento per l'anno prossimo, magari con trofeo in più nel proprio Palmares. Eh già, perchè il futuro prossimo della squadra viola potrebbe tingersi ancora d'Europa e dopo aver sfiorato la finale di Coppa Uefa nella scorsa stagione, questa è l'occasione buona per inaugurare la bacheca ancora vuota dei Della Valle. Sarà sufficiente un pareggio, contro i romeni del presidente Becali, e la Fiorentina vista all'Olimpico di Torino ci lascia tutto sommato tranquilli. Adrian Mutu, il figliol prodigo che si riaffaccia da avversario nella sua Romania, sta tornando il "fenomeno" che tutti conosciamo e per lui questo sarà una sorta di derby visti i suoi trascorsi nella Dinamo Bucarest, formazione acerrima rivale della Steaua. Di contro il suo compagno di reparto Alberto Gilardino, alla 50° gara nelle coppe europee, va alla caccia del gol numero 17 della sua stagione, fin quì semplicemente da record.

 

Scaramanzia a parte la Fiorentina cerca la sua prima vittoria in questa Champions League dopo averla sfiorata in quel di Lione e al "Franchi" contro il Bayern, fallendo l'obiettivo si è detto per sfortuna ed inesperienza. La Steaua, invece, di esperienza ne ha da vendere avendo vinto una Coppa dei Campioni ed una Supercoppa Europea nel 1986 e vantando nel proprio albo d'oro ben 23 titoli nazionali e 20 coppe di Romania. Nella partita di andata vedemmo probabilmente la peggiore Fiorentina della stagione e l'immagine più significativa fu Martin Jorgensen, impotente di fronte al portoghese Semedo e a quel virus maledetto che sta privando la squadra viola del suo vero capitano, dentro e fuori dal campo. Anche per questo ci vorrà la miglior Fiorentina, quella per esempio che vinse ad Eindhoven lo scorso 10 aprile, la più bella dell'era Prandelli per ammissione dello stesso mister viola. Steaua Bucarest-Fiorentina sarà arbitrata dallo spagnolo Medina Cantalejo, lo stesso che battezzò quell'impresa contro i campioni d'Olanda. E allora serve lo stesso spirito, la stessa determinazione, la stessa voglia di vincere. Serve una Fiorentina che vuol essere ancora protagonista.


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