"AMARCORD", La tripletta di Batistuta e la 'fuga per la vittoria' di Malesani
Fonte: Stefano Borgi per FV
Lo chiameremo Felipe-Balboa e la sua vittoria contro Lopez-Apollo Crewd fa da prologo ad un match che si preannuncia senza esclusione di colpi. Arbitra l'argentino Almiron, e stavolta fra i due litiganti il terzo certamente non gode. Ci permettiamo di sdrammatizzare così l'accaduto anche se il brasiliano l'ha fatta davvero grossa sopratutto nel giorno dedicato al ricordo ed alla solidarietà. Mancano sette round all’alba della Champions League ed il record dei precedenti in serie A tra Udinese e Fiorentina vede in netto vantaggio i viola con 28 vittorie e 14 sconfitte sui 65 incontri disputati, e supremazia gigliata anche sul tappeto friulano con 10 vittorie e 9 sconfitte sui 31 precedenti. Se aggiungiamo che la squadra di Prandelli viene da tre successi consecutivi per K.O contro gli sparring-partner Siena, Atalanta e Cagliari vediamo che l'incontro sul ring del Friuli nasce sotto i migliori auspici. Quest’oggi, però, ci indirizziamo su un amarcord un po’ particolare perché ricorderemo due episodi unici e di segno opposto allo stesso tempo. E’ il 10 gennaio 93’, e da sette giorni la Fiorentina ha un nuovo allenatore, Aldo Agroppi. L’improvvido Vittorio Cecchi Gori, infatti, aveva cacciato Gigi Radice dal Paradiso viola, reo di una sfortunata sconfitta casalinga contro l’Atalanta. Il tecnico di Piombino, da parte sua, non fu certo fortunato subendo un gol dopo appena 8 secondi nella partita d’esordio, proprio al “Friuli” di Udine. E’ tuttora un record imbattuto e il 4-0 finale per l’Udinese fece intravedere lo spettro della B che si materializzerà da lì a qualche mese. Tutt’altro clima, invece, il 31 agosto 97’ quando, dopo la terza prodezza di Batistuta che si traduceva in un trionfo insperato, un Giamburrasca agghindato alla bisogna, con polo d’ordinanza e pantaloncini bermuda, si produce in uno scatto braccia al cielo sotto la curva viola. Lo stato di trance era evidente ed ancora oggi Alberto Malesani gode di un credito illimitato presso il tifo viola, grazie a quei cento metri di “Fuga per la vittoria”. La chiusura stavolta è d’obbligo. Fiorentina senza due terzi del centrocampo titolare e Udinese che deve ancora una volta rinunciare al destro micidiale di Totò Di Natale. La campana è suonata, fuori i secondi e vediamo chi sarà il primo a gettare la spugna.