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"AMARCORD", Nell'84 Daniel Bertoni e 'Paolone' Monelli schiantarono il Toro...

di Stefano Borgi
La Fiorentina 1983-1984

La frase appartiene a Fulvio Bernardini: era il 63' e da allenatore del Bologna, dopo una vittoria contro il Modena per 7-1, esclamò queste celebri parole: ”Così si gioca solo in Paradiso”. Citazione doverosa e allo stesso tempo l’occasione per ricordare un personaggio storico del calcio italiano, tecnico di quella Fiorentina scudettata del 1956 che, raccontano le cronache, aveva anch'essa la buona abitudine di giocare come... in Paradiso. Sfrucugliando nella memoria, ci torna in mente il 22 gennaio del 1984, quando al Comunale di Firenze, per la 17esima giornata andò in scena Fiorentina–Torino, certamente una fra le partite più belle giocate dai viola negli ultimi 30 anni. E fu proprio in quell’occasione che ci tornò in mente quella celebre frase di “Fuffo” Bernardini, ammaliati da uno spettacolo senza precedenti.

 

Era la Fiorentina di De Sisti allenatore, schierata con Galli in porta, Massaro n°5, una difesa a tre guidata dal “caudillo” Passarella e un centrocampo “mondiale” con Oriali e Antognoni. Eraldo Pecci curava la regia e Pasquale Iachini, ala ambidestra formidabile nei cross, divorava l’erba sulle due fasce. In attacco Paolone Monelli (per lui 12 gol quell’anno) e Daniel Bertoni che quando non cercava l’ombra sotto la pensilina della tribuna, da solo valeva il prezzo del biglietto. Dimenticavo il risultato: 4-1 per i viola ma la prestazione dei “nostri” riempì talmente gli occhi dei tifosi che il punteggio finale è un dettaglio, buono per una classifica che in quel momento sorrideva alla Fiorentina. Purtroppo il gravissimo infortunio patito due settimane dopo da Antognoni contro la Sampdoria chiuse la favola di quel campionato. Ma torniamo alla partita: pioggia torrenziale, Torino quotatissimo, schiantato da due doppiette di Monelli e Bertoni (lo abbiamo detto, quando non c’era il sole l’argentino era inarrivabile). Di quella giornata ricordo in particolare le discese ubriacanti di Garrincha-Iachini, ed il sano piacere di stare allo stadio e tifare viola. Spostandoci ai giorni nostri il piacere di tifare Fiorentina rimane immutato, per lo stadio passiamo oltre. Gilardino-Monelli…non c’è paragone, Jovetic-Bertoni…è ancora presto ma in futuro si potrà fare. Ok, avanti viola, le premesse per ripetere quella frase ci sono tutte.

 


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