"CATTIVI PENSIERI", Dove sono finiti quelli che non volevano Santana?
Fonte: Stefano Borgi per FV
E all'improvviso Santana diventò indispensabile. Da 4 a 6 mesi di stop, questo il crudo responso che proviene da Villa Stuart, dove Mario Alberto è stato operato al ginocchio dal professor Mariani. E allora sentiremo frasi del tipo: "Era tanto buono..." Non ce ne voglia il "trequartista di contenimento" viola e ancor meno lo biasimeremo se comincerà a toccarsi le parti più nascoste, ma la sua vicenda personale ricorda molto quella di un "figlio di..." che viene improvvisamente a mancare. Tanto era stato vituperato, etichettato, offeso nella vita terrena tanto viene rimpianto, elogiato, quasi beatificato al momento di abbracciare quella ultra-terrena. Spesso sono proprio i detrattori della prima ora quelli che più si sprecano in lodi postume (da quì il sopracitato... "era tanto buono") dimenticando i giorni in cui lo avevano preso a pesci in faccia. Santana, per molti tifosi viola era un indesiderato (eufemismo). Giocatore fumoso, si diceva, non salta mai l'uomo, di gol neanche a parlarne, arruffone, indisponente...praticamente una palla al piede. La stragrande maggioranza avrebbe visto bene Jovetic nel ruolo dell'argentino, mezzala di raccordo a galleggiare tra le linee. Ci aveva poi pensato Prandelli a riportare l'ordine individuando nel buon Mario l'unico elemento della rosa che gli permetteva, in modo indolore, di passare dal 4-3-3 al 4-3-1-2 assicurando alla squadra quella duttilità tattica tanto cara al tecnico di Orzinuovi.
Ma si sa, le cose non vanno mai come vorremmo, ed un improvvida entrata del bolognese Zenoni ha risolto la diatriba alla fonte: microfratture a tibia e perone, lesione parziale al crociato anteriore e campionato finito per il "gaucho" triste. Ed ecco improvviso il cambiamento, come si direbbe in gergo, il festival dei "voltagabbana". Raramente, infatti, abbiamo visto un simile florilegio di commenti, su media e giornali, circa l'imprescindibilità di un giocatore della Fiorentina. Tutto il mondo viola sembra dipendere dalla presenza o meno di Santana. Un esempio per tutti, Adrian Mutu: il romeno in questa stagione ha già subito due infortuni al gomito che lo hanno tenuto a lungo fermo ai box, ma non c'è stata la stessa attesa mista ad apprensione per la sua sostituzione. Si è mandato in campo un "normalissimo" Jovetic e si è andati avanti. Per Santana no! Scommesse e dibattiti sul modulo che avrebbe adottato Prandelli, previsioni più o meno fantasiose sul trequartista che verrà, elucubrazioni tattiche su chi avrebbe preso il posto di Mario nello scacchiere viola. Quindi delle due l'una: o c'eravamo sbagliati prima o Santana non era poi così scarso ed inutile (per molti anche dannoso) come lo voleva dipingere qualcuno. Il caos che ne è scaturito ha travolto anche Prandelli che con la Lazio ha sbagliato la sostituzione investendo Montolivo di compiti che non è più in grado di fare. Altre alternative: Felipe Melo? No, davanti alla difesa si è conquistata la maglia verdeoro, per niente al mondo tornerebbe indietro. Adrian Mutu? Non se ne parla nemmeno. Il "fenomeno" ci prova troppo gusto a stare vicino alla porta avversaria e provare l'ebbrezza di leggere il suo nome nel tabellino dei marcatori. Kuzmanovic? Troppo acerbo tatticamente. Semioli? No, Franco è solo un esterno. All'appello manca ancora Jovetic, l'eletto dal popolo, il prototipo di fuoriclasse in divenire tanto atteso dai tifosi viola. Macché, Jo-Jo è un attaccante, non ha lo spessore per occupare quella zona nevralgica del campo. Se ne deduce, quindi, che c'era veramente un solo giocatore capace di interpretare quel ruolo, e questo rispondeva al nome (e cognome) di Mario Alberto Santana.
Il risultato è che Prandelli, contro il Genoa a Marassi, tornerà al 4-3-3 con Semioli a destra e (bontà sua) Mutu sull'esterno di sinistra, lasciando sulle spalle di Gilardino tutto il peso dell'attacco viola. Santana è stato operato ieri a Villa Stuart, a Roma. Tutto bene, tutto a posto (a proposito, auguri!) meno che i tempi di recupero che si attestano drammaticamente sui 4-6 mesi. Una tegola non indifferente per la Fiorentina che perde, in un colpo solo, il giocatore più deleterio secondo il vox populi e quello da cui non si può prescindere, secondo Prandelli. Le vie del tifo sono veramente infinite.