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"CATTIVI PENSIERI", Prandelli abbassa i toni ma 'bacchetta' due volte Pazzini

di Stefano Borgi
Fonte: Stefano Borgi per FV

Fiorentina-Sampdoria è già cominciata. Non sappiamo se tutto sia successo per caso, o se Prandelli aspettasse proprio questa settimana per 'bacchettare' Giampaolo Pazzini. Ma se così non fosse (e sinceramente non crediamo ad una forma mediatica di premeditazione) ci complimentiamo col mister per la sua prontezza nelle risposte e per l'acume misto ad una sana perfidia contenuti in esse. Ma andiamo con ordine: metti un martedì in compagnia di Cesare Prandelli, sembra quasi di essere tornati alla vigilia di un turno di Champions League (meglio cominciare a riabituarsi, avrà pensato...), e metti una domanda che emerge dalla platea dei giornalisti presenti: "Mister, nella Fiorentina, da qualche settimana, a turno stanno segnando un pò tutti, Vargas, Zauri, Pasqual...insomma non segnano più solamente Mutu e Gilardino come succedeva all'inizio...che significa?" Prandelli non perde tempo e chiosa: "Quando ti vengono a mancare certi giocatori (il riferimento è a Mutu ndr.) è logico cambiare sistema di gioco per trovare altre soluzioni. Ed è bene che sia così, ma è un fatto contingente, anche perchè nelle mie squadre le punte hanno sempre superato i 10 gol a stagione..." Dobbiamo dire che la frase è passata un pò inosservata, quasi sottotraccia, ma la "stoccata" a Giampaolo Pazzini è sembrata evidente, visto che l'anno scorso il "Pazzo" si è fermato ingloriosamente a quota 9 (certo, vanno considerati i tre in Coppa Italia, ma nell'occasione si parlava del campionato). Pochi minuti dopo... Prandelli 2 la vendetta. La discussione verteva sulla crescita di certi giocatori ed il tecnico di Orzinuovi se ne esce così: "Quest'anno ho cambiato la gestione di alcuni di loro. Ho smesso di fare il padre premuroso, sempre e comunque, ed ho iniziato a dare delle spallate...per qualcuno, certo, è stato uno shock..." Questa volta Pazzini era in buona compagnia (pensiamo anche ad Osvaldo e, forse, Da Costa) ma il "talento di Pescia" sembrava il primo indiziato e c'è stato tirato in mezzo... con tutte le scarpe.

 

Non è un mistero che fra Pazzini e Prandelli non scorra buon sangue, crediamo non ne sia mai scorso. La tipologia morfologica e caratteriale di Giampaolo non corrisponde al prototipo di centravanti adottata negli anni da Prandelli. Sotto la sua egida, da Parma a Firenze, si sono succeduti Adriano, Gilardino, Toni, Vieri e di nuovo Gilardino, prime punte potenti, a volte anche cattive, capaci di far reparto da sole. Pazzini, lo sappiamo, non è una prima punta (quantomeno non negli schemi di Prandelli, in quelli di Mazzarri forse...), non è cattivo, è il figlio ideale per tutte le mamme ed il fidanzato ideale per le figlie delle stesse mamme, insomma...non è l'attaccante per Prandelli. Prova ne è che nell'unica stagione nella quale si è deciso di dargli fiducia, come paracadute è stato preso Bobo Vieri, il massimo (purtroppo con 10 anni di troppo) per la mentalità del "Mago di Orz". Pazzini non gliel'ha mandata a dire e, dall'alto dei suoi 10 gol in sole 16 partite alla Samp, non perde occasione per ribadirlo pubblicamente. Tutto questo nella settimana di Fiorentina-Sampdoria che arriva quattro giorni dopo la finale di Coppa Italia che gli stessi blucerchiati disputeranno all'Olimpico di Roma contro la Lazio. Un piccolo vantaggio, quindi, ma se la Fiorentina attaccherà con la coppia Gilardino-Jovetic i doriani risponderanno con quella formata da Cassano e, appunto, Giampaolo Pazzini. Uno spettacolo nello spettacolo. Chiudiamo con un paio di domande amletiche: ma fra Prandelli e Pazzini, i tifosi da che parte stanno? E domenica, ci sarà l'incontro di Teano tra Vittorio Emanuele Prandelli e Giuseppe Garibaldi Pazzini? Non resta che attendere, e meno male che si era detto di abbassare i toni...


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