"OCCHI PUNTATI SU..." Adrian Mutu, 'Leader Maximo' viola dentro e fuori dal campo
Fonte: Stefano Borgi per FV
"Un uomo solo al comando"... Adrian Mutu. Nel giorno in cui ci ha lasciati Candido Cannavò, maestro di giornalismo (e questo è banale, scontato) oltre che di vita (questo, invece, lo è molto meno), usiamo questa celeberrima definizione di un altro "guru" della carta stampata, Mario Ferretti, dedicata a Fausto Coppi quando si involava sulle cime dolomitiche per conquistare l'ennesimo Giro d'Italia piuttosto che un "Tour de France". Cannavò, lo sappiamo, era lo storico direttore de "La Gazzetta dello sport" e se ne è andato nel luogo a lui più consono, la redazione del "suo" giornale, mentre pranzava convivialmente con i suoi più giovani colleghi. E come un grande attore che muore su di un palco durante la sua ultima performance, non poteva chiedere morte migliore. Il parallelo con la frase dedicata al mitico Fausto Coppi viene automatico in quanto il buon Candido era appassionatissimo di ciclismo e personalmente ho avuto occasione d'incontrarlo una sola volta, guarda caso ai funerali (correva l'anno 2000) dell'altra metà che ha dominato il mondo dei "tubolari", Gino Bartali. Quella sera Cannavò mi parlò della grandezza di "Ginettaccio", del doping già presente in quel magnifico sport e di calcio, tirando fuori qualche scheletro dall'armadio riferito a ciò che di lì a pochi anni sarebbe puntualmente accaduto (leggi, calciopoli).
Tutto questo mi serve per inquadrare un altro signore, certamente meno attempato ma altrettanto vincente e carismatico... Adrian Mutu. Lo chiamano il "fenomeno" ed una ragione ci sarà. Quella che risulta evidente ai più è che sta prendendo per mano la Fiorentina nel momento probabilmente più difficile della gestione Prandelli e vogliamo interpretare questo atteggiamento di Adrian come una sorta di ringraziamento per chi gli ha fatto da padre (appunto Prandelli che tuttora è per lui un fratello maggiore), e grazie al quale, non dimentichiamolo, è potuto rimanere a Firenze rinunciando alle sirene romane. Da quando Mutu è rientrato dopo l'ennesimo infortunio al gomito, il suo score è impressionante: due gol a Bologna, propizia l'azione decisiva per la vittoria contro la Lazio (griffata Gilardino), firma la tripletta di Genova e ieri, ancora al 94', compie l'ennesima prodezza contro il Chievo, al termine di una prestazione incolore e stranamente nervosa. Si dice che i fuoriclasse vengano fuori alla distanza ed Adrian, che un campione lo è di sicuro, si è preso il suo tempo ed ha piazzato la stoccata vincente al suono della campanella. Questo per quanto attiene al rettangolo verde. Poi c'è un "terzo tempo" che, in questo caso, non è quello inaugurato dalla Fiorentina lo scorso novembre, bensì il momento della sala stampa dove Mutu ha confermato, come dice il nostro titolo, di essere diventato il "Leader Maximo" della squadra viola. Qualcuno storcerà il naso per quest'etichetta che gli abbiamo affibbiato (ricordiamo che il tenutario storico di questo appellativo è Fidel Castro, storico dittatore cubano). Ma rileggiamo le sue dichiarazioni e capiremo meglio: "E' una vittoria molto importante, però dobbiamo migliorare perchè così non andremo molto avanti." Chapeau... e se non sono parole da leader queste !!! Il tutto avveniva 2 minuti scarsi dopo che, con un potente tiro dal limite dell'area, aveva regalato l'ennesima gioia al popolo viola. Adrenalina ancora a mille quindi, la fatica che ti mangia e ti obnubila la mente. Tutto questo si sarebbe verificato in un giocatore normale, in un uomo soggettto alla fatica ed alla pressione degli eventi. Non per lui, non per Adrian Mutu che con il suo atteggiamento dimostra di avere perfettamente il polso della situazione ed il controllo totale dello spogliatoio.
La reprimenda del romeno è il punto dal quale deve ripartire la Fiorentina, dal quale devono ripartire Jovetic, Vargas, Kuzmanovic, per tacere di elementi come Zauri, Dainelli e Kroldrup probabilmente giunti al capolinea della loro carriera. Lo aveva detto Adrian..."Dopo la tripletta di Marassi sono sempre più eccitato e convinto..." Avviso ai naviganti (Della Valle e Corvino): Adrian Mutu è un patrimonio tecnico ed umano che sarebbe un delitto sprecare. Un certo Batistuta insegna...