"OCCHI PUNTATI SU..." Gilardino ed il "gilardinismo". Largo a Pazzini e Jovetic
Fonte: Stefano Borgi per FV
Alberto Gilardino, ovvero lo Stachanov del calcio italiano. Aleksej Stachanov era un minatore sovietico che, alla fine degli anno 30', divenne famoso per aver inventato una metodologia di lavoro che aumentava di quattordici volte la produttività nell'estrazione del carbone. Da qui lo "stacanovismo", termine con il quale si identifica la più completa e totale dedizione al lavoro. Alberto Gilardino è (insieme a Frey) l'unico giocatore della Fiorentina che ha disputato tutte le partite di campionato (6) e tutte le partite di Champions League (4). A queste vanno aggiunte le 4 partite con la nazionale per un totale di 14 gettoni (10 in maglia viola) ed 8 gol (4 in campionato, 3 in Champions ed 1 in maglia azzurra, a Nizza nell'amichevole con l'Austria.) Unico neo, l'assenza del 10 settembre ad Udine, nella gara di qualificazione mondiale, contro la Georgia. Da qui il "gilardinismo", termine con il quale si identifica la più completa e totale dedizione a qualsiasi casacca si vesta.
La Fiorentina, dal 18 ottobre quando affronterà la Reggina al "Franchi", al 16 novembre data della trasferta di Cagliari, è attesa da quello che definire "tour de force" sembra un vero e proprio eufemismo. I viola, infatti, nell'arco di 26 giorni sosterranno ben 8 partite con la media di una ogni tre giorni, conprendenti i due incontri di Champions League contro il Bayern di Luca Toni ed il turno infrasettimanale di campionato del 29 ottobre contro l'Inter. Parola d'ordine, quindi, turn-over e toccherà a Prandelli il difficilissimo compito di gestire questo periodo denso di impegni distribuendo al meglio le forze e le risorse umane. A cominciare da sabato, quando sembra finalmente scoccare il momento di Giampaolo Pazzini. Se Gilardino detiene il record delle presenze, Pazzini è titolare di quello delle sostituzioni, o meglio, dei subentri. Giampaolo è entrato a partita in corso in tutte le 10 partite complessive disputate fin qui dalla Fiorentina, sostituendo ora Montolivo, ora Santana, ora Felipe Melo, ma sopratutto "stachanov" Gilardino che, per l'appunto, contro i calabresi dovrebbe godere del primo, meritato, turno di riposo. Pazzini sta bene, Pazzini ha fame, Pazzini è serenamente "incazzato" per aver morso il freno in tutti questi mesi. Pazzini sa di aver buttato l'occasione che gli era stata offerta la stagione scorsa ed è pronto, determinato a recuperare il terreno perduto.
Ieri, a Lecce contro il Montenegro, si è visto il solito Gilardino combattente, ma non il consueto stoccatore, ammirato col giglio sul petto. Tanta buona volontà, ma poca lucidità con il corollario di un gol "facile facile" sbagliato a metà secondo tempo. Nessun campanello d'allarme, s'intende, ma tre giorni dopo la Reggina c'è il Bayern a Monaco, e lì ci sarà bisogno del miglior "Gila". Spazio a Pazzini, dunque, ma spazio anche a Jovetic. La cinque giorni internazionale ci restituisce un Mutu acciaccato e prostrato dai 75' disputati con la Romania nel 2-2 casalingo contro la Francia, e di contro uno Stevan Jovetic entusiasta e brillante, che ha messo a più riprese in grossa difficoltà (con Vucinic) la difesa azzurra. Nel calcio 2+2 non fa sempre quattro, in questo caso, invece, crediamo che fra tre giorni l'equazione matematica sarà rispettata. Alla ripresa del campionato vedremo una linea avanzata viola tutta tecnica, fantasia e gioventù con la "chioccia" Mario Alberto Santana accanto ai giovani virgulti Pazzini e Jovetic. Con buona pace di Osvaldo che da ieri è un pò più lontano da Firenze.