"OCCHI PUNTATI SU" Il Paradiso Champions fra occasioni perdute e voti finali
Fonte: Stefano Borgi per FV
Per la Fiorentina e per i propri tifosi, la partecipazione alla Champions League era vista come un vero e proprio Paradiso. Una sorta di Eden dove, tra un raggio di sole, un ruscello incantato ed un serpente (ahimè) tentatore si aggiravano miraggi muniti di scarpini e tacchetti, che si chiamavano Messi, Eto'o, Rooney, Ribery, senza dimenticare Henry, Drogba, Fernando Torres, per arrivare al "Pallone d'Oro" Cristiano Ronaldo, passando per vecchie conoscenze come Ibrahimovic, Del Piero, Totti o ancora meglio Luca Toni. E noi, come novelli Pier Capponi, alle cannonate sparate da questi inarrestabili fuoriclasse abbiamo risposto con le campane suonate da Frey, Mutu e Gilardino, baluardi di una piccola Madonna Fiorentina seduta temerariamente al tavolo dei potenti d'Europa. Dobbiamo dire che tale intraprendenza non è stata premiata fino in fondo, visto che i viola hanno acciuffato a malapena il terzo posto nel proprio girone (e con questo l'accesso alla Coppa Uefa). Sopratutto, la sensazione, fastidiosa, è stata di una grossa occasione perduta, consumata attraverso tante piccole chances gettate al vento, un pò per sfortuna, un pò per errori propri ed altrui, molto per l'ingenuità (qualcuno l'ha chiamata inesperienza) endemica di molti giocatori viola.
Pronti via e la Fiorentina affronta lo Slavia Praga nel turno preliminare, la cui pratica viene sbrigata con sufficiente autorevolezza, tale da alimentare (forse) soverchie illusioni che (lo vedremo) non troveranno riscontro pratico. Il sorteggio di Montecarlo ci mette nel gruppo F, insieme alla Steaua Bucarest, al Lione e al Bayern di Monaco per un romantico deja-vu con Luca Toni. Si aprono immediatamente due scuole di pensiero. Sorteggio favorevole o sfavorevole? Saranno due le squadre che passeranno agli ottavi di finale e, considerando, la blasonata squadra tedesca fuori concorso (chissà perchè poi...), ce la giochiamo con Steaua e Lione. E proprio allo Stade de Gerland si consuma, a nostro parere, il delitto perfetto che estromette i gigliati dalla Champions League. Anche in questo caso sono diverse le correnti di opinione: la Fiorentina ha perduto la qualificazione facendosi rimontare dal Lione, pareggiando in casa contro la Cenerentola Steaua, oppure con l'1-1 del "Franchi" contro il Bayern, quando per 77' la partita era stata in mano, saldamente, ai viola? Considerando che chi ben comincia è a metà dell'opera, riteniamo il pareggio di Lione decisivo, più di ogni altra cosa. Primo: la motivazione psicologica. Iniziare il girone con una vittoria esterna, sul campo di una squadra che da sette anni consecutivi disputa la Champions League, per di più indicata da tutti come la vera antagonista per il passaggio agli ottavi, avrebbe significato una tale scarica di adrenalina positiva da trasformare il piccolo rospo viola in uno splendido Principe Azzurro. Secondo: la motivazione pratica. Se è vero come è vero che fino al 90' della partita di ritorno contro i francesi la qualificazione era ancora in bilico, tre punti e lo scontro diretto a favore sarebbero stati un patrimonio difficile da disperdere.
Certo, nelle partite successive il tempo per rimediare ci sarebbe stato, eccome, ma la mente andava sempre lì, inevitabilmente a quel maledetto 72° minuto, con Zauri a terra, e Benzema che quasi lo calpesta pur di servire l'assist per il gol dell'1-2. Il resto poi è storia nota. Il pareggio (giusto, ancorchè mediocre) al "Franchi" contro la Steaua, la Caporetto (solo nel risultato) di Monaco, e quel gol di Borowsky, nel ritorno contro i tedeschi, al 77', mazzata insostenibile alle tenui speranze viola. La sconfitta nel ritorno del "Franchi" contro il Lione è figlia di quel gol e di quei terribili tredici minuti finali contro i teutonici, segnale inequivocabile di un processo di crescita e maturazione che la Fiorentina deve ancora fare e che (ce lo auguriamo) ha già iniziato vincendo, con autorità, l'ultima a Bucarest. Eh già, perchè mica finisce qui. Dopo il Paradiso delle occasioni perdute, c'è un dolce Purgatorio che si chiama Coppa Uefa. Ci arriva una Fiorentina più forte, più esperta, più consapevole. L'appuntamento con la "musichina" della Champions è per l'anno prossimo, ma intanto andiamoci a riprendere quello che ci è stato tolto ingiustamente l'anno scorso. Una finale Uefa, magari contro il Milan, per riveder le stelle e riassaporare il gusto del Paradiso perduto.
Adesso qualche voto, senza nessuna pretesa, sparso quà e là...un pò per gioco un pò sul serio...
FREY 7 Il francese non delude mai, ed anche ieri è stato decisivo. Promosso
VARGAS 6 Si è salvato in calcio d'angolo (leggi la partite di ieri sera). Certo non può bastare. Ci riaggiorniamo alla fine della coppa Uefa. Per lui una sufficienza d'incoraggiamento.
FELIPE MELO 6.5 E' in forte calo e nessuno lo può negare, ma nelle partite di Champions non ha sfigurato, anzi... Un pò di riposo in queste feste natalizie (a cominciare da domenica col Catania) e lo ritroveremo in splendida forma.
KUZMANOVIC 6 Come sempre Zdravko ci lascia interdetti. Fa porzioni di partita da 8 come altre da 4. Sembra possa spaccare il mondo e poi si perde in errori inenarrabili (incredibile quel tiro fuori col Lione al "Franchi"). Discontinuo
MONTOLIVO 6 Anche per lui vale il discorso fatto per Kuzmanovic, seppur con caratteristiche diverse. Lo aspettiamo (a grandi livelli, per la normalità già ci siamo...) , ma fino a quando?
GILARDINO 8 Una parola è poca, due son troppe...FANTASTICO
P.S- Averlo avuto nei 210 minuti giocati inutilmente nella metà campo del Glasgow Rangers l'anno scorso...
MUTU 6,5 I preliminari gli ha passati oui con quella punizione al 2° minuto contro lo Slavia Praga. Poi una certa involuzione ma anche un bellissimo lampo con il Bayern al "Franchi". Tutto sommato viste le sue qualità..."Si può dare di più..." Lo aspettiamo in Uefa, uno come lui ce la può far vincere.
PRANDELLI 6 Non ha particolari colpe ma i suoi errori li ha fatti anche lui. Il campio Santana-Almiron con il Lione a Firenze, certi approcci "delittuosi" alle partite (vedi Bayern in Germania, Lione in casa...) Non può che migliorare.
Nota finale: gli altri, senza cattiveria, non smuovevano nessun istinto, nè in positivo, nè in negativo...