"OCCHI PUNTATI SU..." Juan Manuel Vargas. Triste storia di un fallimento annunciato
Fonte: Stefano Borgi per FV
A questo punto manca solo un comunicato ufficiale, ma ci assumiamo volentieri la responsabilità dell'annuncio: Cesare Prandelli ha bocciato definitivamente Juan Manuel Vargas. La certezza di tutto questo l'abbiamo avuta ieri, verso le 16, quando dagli spogliatoi del "Granillo" di Reggio Calabria è spuntata la sagoma di Gobbi al posto di quella più possente, diciamo pure goffa in tante sue movenze, del peruviano, rimasta mestamente negli spogliatoi. Eh già, perchè mentre i compagni si apprestavano ad affrontare un secondo tempo pieno di sofferenza e difficoltà, mister 12 milioni era sotto la doccia a riflettere sui perchè di un fallimento assolutamente impronosticabile seppur annunciato dopo poche settimane di campionato. Ricordiamo tutti, ancora in modo vivido, l'entusiasmo di quel 18 maggio 2008 quando Osvaldo ci regalava la qualificazione al preliminare di Champions League, e allo stesso tempo il ds del Catania Pietro Lo Monaco, in collegamento telefonico con una nota radio privata fiorentina, confermava, pur senza il crisma dell'ufficialità, di aver ceduto il terzino sinistro Vargas alla Fiorentina per la modica (?) cifra di 12 milioni di euro. Tanta roba per un difensore seppur giovane, di grande spinta, con tante frecce al suo arco (compreso quei 4/5 gol a stagione che non guastano) e sopratutto voluto fortemente dal Real Madrid, garanzia questa di qualità. Ma questo fu visto come il segno inequivocabile della volontà di crescere dei Della Valle, della volontà di regalare un altro fuoriclasse che potesse fare la differenza (insieme a quelli già in rosa come Frey, Mutu, Gamberini, il neo-viola Gilardino...), della voglia, finalmente, di riportare stabilmente la Fiorentina tra le grandi del campionato. E poi da poche ore i viola erano rientrati trionfalmente in Europa, stavolta dalla porta principale, e l'acquisto di Vargas era il miglior biglietto da visita che si potesse presentare.
Alla prime giornate di campionato, ahimè, la triste realtà cominciò a materializzarsi e non fece sconti a nessuno. Vargas appariva (ed appare tuttora) lento, pasticcione, pachidermico, pesante nella sua azione. Nessuna fuga di quelle che lo avevano reso famoso a Catania, nessun cross dal fondo, nessun tiro in porta nonostante una castagna mancina memorabile in terra siciliana, chiusure in difesa che gridano ancora vendetta, il concetto di diagonale difensiva questo sconosciuto, insomma...niente di niente. Ed il fallimento da possibile diventò annunciato, si trattava solo di aspettare. Sono passati sette mesi scarsi e la situazione è sempre la stessa. Anzi no, qualcosa in verità è cambiato: Prandelli ha perso la pazienza, e lo ha bocciato. Lo ha fatto sostituendolo per la seconda partita consecutiva dopo soli 45', e dopo il Chievo anche la Reggina ha visto rientrare Vargas a prendere il canonico tè caldo e non ritornare sul terreno di gioco per disputare i secondi 45'. Prandelli non fa gesti inconsulti, non si muove a caso, studia, pondera ogni mossa, ci pensa e ci ripensa mille volte, ecco perchè la bocciatura di Vargas è senza ritorno, almeno per un lungo periodo. Il tecnico di Orzinuovi aveva difeso Vargas contro tutto e tutti, gli aveva concesso 16 opportunità su 25 in campionato per un totale di 1341 minuti, più svariate riprove in Champions League. La strenua difesa resistette anche dopo Monaco, quando contro il Bayern di Luca Toni, Juan Manuel ne aveva combinate più di Carlo in Francia.
Eppure, ieri, la "buona" sorte gli aveva porto una mano. Escluso dall'11 titolare di Amsterdam, anche a Reggio Calabria il suo destino era in panchina, a favore del redivivo Pasqual rientrato improvvisamente nelle grazie di Prandelli. Succede, però, che la moglie dell'ex-aretino decide, all'improvviso, di dare un'accelerata alla nascita di un bel maschietto dal nome Nicolò e di scatenare il latente istinto paterno di Manuel che lascia il ritiro della squadra e si piomba a Firenze ad assistere al parto. E' la svolta, l'occasione che il peruviano aspettava, o la va o la spacca...e purtroppo l'ha spaccata, e di brutto. Fin da subito la Reggina giostrava solo dalla sua parte, giocando al gatto col topo. Al 21' su lancio di Cozza, Juan Manuel "cicca" l'intervento dando il via libera (con la colpevole compiacenza di Kroldrup) a Sestu che realizza il gol della vita. Subito dopo chiude in ritardo sullo stesso Sestu, abbattendolo quasi da ultimo uomo, rimediando un'ammonizione che gli varrà la squalifica per domenica prossima contro il Palermo (tranquilli...non avrebbe giocato lo stesso). Insomma, un disastro. A sublimare il tutto la sostituzione operata da Prandelli con Gobbi al 45' (lo abbiamo ricordato, la seconda consecutiva dopo il Chievo), timbro indelebile ad una bocciatura senza appelli. Si è parlato di un problema tattico. La scorsa stagione nella prima parte, con Silvio Baldini alla guida degli etnei, Vargas giocava quarto di sinistra basso in difesa, mentre con l'avvento di Zenga l'azione del peruviano iniziava 20 metri più avanti in un 3-5-2 dove Vargas poteva percorrere liberamente tutta la fascia ed essere lanciato in velocità. Con la Fiorentina non è accaduto niente di tutto questo ed i risultati sono fin troppo evidenti. Si è parlato di problemi d'ambientamento, di pressioni, di eccessive responsabilità...noi diciamo che il destino dei grandi o presunti tali è spietato. Se costi tanto, devi dare tanto. E' una dura, implacabile legge di mercato e Vargas è costato tantissimo, ma in quanto a resa... Adesso è il turno di Pasqual, o in via subordinata di Gobbi. Vargas no, Vargas starà in panchina per un pò, a meditare e sopratutto penserà a cosa vuol fare da grande. Al resto ci penserà Corvino, vendendolo nel prossimo mercato di giugno al miglior offerente.