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"OCCHI PUNTATI SU" Juan Vargas e Stevan Jovetic...'Standing ovation per loro'

di Stefano Borgi
Fonte: Stefano Borgi per FV

"Standing ovation, standing ovation per te..." cantava Vasco Rossi, e ieri sera, in un Artemio Franchi pittato a festa come nei giorni migliori, i tifosi viola hanno raddoppiato e cantato l'inno del "rocker di Zocca" al momento delle sostituzioni di Vargas e Jovetic. E' il 52' e Prandelli richiama il peruviano in panchina per far posto a Kuzmanovic. Pubblico in piedi e scroscio interminabile di applausi. E' il 72' ed è il turno di Jo-Jo ad uscire, al suo posto Gobbi (che realizzerà il 4-0), e giù un altro scroscio, un'altra standing ovation. Nelle due occasioni il mister viola si è mostrato un grande stratega, poichè  certe dimostrazioni d'affetto e di delirio collettivo possono risultare determinanti per il futuro di un calciatore, sopratutto se permeato di una estrema sensibilità e, perchè no, vulnerabilità come l'animo dei due eroi viola. Ma andiamo con ordine: per onestà intellettuale aggiungiamo anche Semioli e Gilardino ai giocatori degni di una menzione particolare. Per il centravanti di Biella parlano i numeri: 18° gol in campionato (senza rigori), 24° totale con i 5 in Champions League e l'unico in coppa Uefa, 112° in serie A ed una forma fisica ritrovata dopo un periodo centrale di appannamento. Per l'ex-clivense, invece, chilometri in quantità industriale, quella fascia (la destra) praticamente asfaltata, corrosa, fagocitata da mille discese, due assist con due cross perfetti che farebbero la gioia di qualsiasi centravanti. Ma torniamo ai due protagonisti del nostro titolo, finalmente all'altezza del loro nome e del prezzo del loro cartellino: Juan Manuel Vargas è stato schierato per la prima volta da titolare come esterno sinistro d'attacco. Pronti via, cattura una palla a centrocampo, la difende, la porta avanti fra un nugolo di avversari per poi scoccare il tiro vincente che vuol dire 1-0 per la Fiorentina già al 6° minuto. Perchè abbiamo descritto minuziosamente l'azione del peruviano? Perchè trattasi di un concentrato di forza fisica, caparbietà, determinazione, tutti fattori che sapevamo in partenza essere prerogative del terzino ex-Catania, ma che piano piano si erano perse per strada. Per il resto una partita in costante proiezione offensiva, coperto ed interscambiato alla perfezione da Pasqual, col risultato, lo abbiamo anticipato, di una sacrosanta ovazione al momento della sostituzione. Il talento montenegrino, da parte sua, ha corso come un matto, tarantolato da un entusiasmo contagioso, perfettamente a suo agio nel ruolo di seconda punta con licenza di arretrare, di galleggiare tra le linee, di allargarsi e svariare sulle fasce...insomma a briglia sciolta con l'unico patto di rientrare ad aiutare il centrocampo. E questo Jovetic ha fatto, risultando determinante per la vittoria finale. Un piccolo appunto? Deve segnare qualche gol in più, ma il tempo per migliorare non gli manca di certo. Ah, dimenticavo, lo abbiamo visto vincere contrasti di spalla, in tackle, dopo scontri anche duri con avversari più potenti di lui, questo per rispondere (ed ammetto anch'io di avere avuto qualche dubbio in merito) a chi gli riconosceva grande qualità ma poca resistenza fisica e scarsa "vis pugnandi" nell'uno contro uno.

 

Fiorentina guarita quindi? Vargas e Jovetic recuperati e pronti per il grande salto, in nome di una crescita e di una maturità auspicate più volte da Prandelli? Forse, ma non basta, era sbagliato recitare il "de profundis" domenica scorsa ad Udine, sarebbe sbagliato innalzare peana sconfinati oggi, alla luce di un risultato comunque esaltante ed inatteso (quantomeno nelle proporzioni). Del resto la prova del nove ci sarà subito, fra otto giorni, quando a Firenze arriverà il Torino, con l'acqua alla gola per una classifica a dir poco anemica. A parte Donadel squalificato (buona anche la prova del mediano veneto, che ha cantato e portato la croce) giocherà probabilmente la stessa squadra che ha schiantato la Roma. E come ha detto Prandelli nel dopo gara..."Giocherà la stessa squadra ma dovremo giocare in maniera diversa, vedremo se ne saremo capaci..."  Oddio, un pò di curiosità ce l'abbiamo anche noi; per oggi ci basta aver visto una squadra che ha saputo raccogliere l'invito dei tifosi, quello di metà settimana (leggi lo striscione) e quello d'inizio partita, comportandosi in mezzo al campo come 11 veri calciatori, anzi, come 11 calcianti. Per il futuro, attendiamo fiduciosi...


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