"OCCHI PUNTATI SU...", La Fiorentina Mutu (in)dipendente
Fonte: Stefano Borgi per FV
Chissà cos'ha pensato Adrian Mutu al 74' di Chievo-Fiorentina quando ha visto Gilardino raccogliere da par suo lo splendido cross di Vargas e siglare definitivamente la vittoria viola. Chissà cos'ha pensato Adrian Mutu durante tutti i 90' nel vedere una squadra compatta, attenta nel difendere e veloce nel ripartire, liberata da tutti i fantasmi (che Prandelli chiamava "orticelli"), nella quale tutti si aiutavano con tutti. E chissà cos'ha pensato Adrian Mutu nel vedere Montolivo responsabilizzato e presente nel cuore del gioco viola, Vargas libero di scorrazzare sulla sua fascia di competenza, alternandosi in copertura con lo stesso talento di Caravaggio e, all'occorrenza, con Jovetic (autore, va detto, di una partita deludente). Intanto vi diciamo cosa abbiamo pensato noi, non perchè pensiamo di essere depositari della verità, ma perchè ambasciatori del pensiero di molti tifosi e di molti lettori di Firenzeviola.
La Fiorentina non può fare a meno di Mutu, quantomeno del miglior Mutu. Può fare a meno del Mutu delle ultime settimane, assillato dal dolore al gomito che ne ha minato l'equilibrio, la postura e di conseguenza il rendimento. Bene ha fatto Prandelli a dargli un turno di riposo, puntando sulla sosta per poterlo recuperare completamente. Però, allo stesso tempo, ci aggrappiamo ad una massima fra le più note della letteratura che recita "tutti sono utili, nessuno è indispensabile". Succede spesso (è successo più volte nella storia del calcio) che l'assenza del leader riconosciuto abbia scatenato la reazione dei "sudditi" trasformandoli in leader a loro volta, capaci di raddoppiare, triplicare il loro rendimento. Scatta qualcosa, una voglia di rivalsa, un sentimento di "vendetta" (nell'accezione pacifica del termine) verso colui che, involontariamente, li ha offuscati e messi a lungo in secondo piano. Stiamo parlando di comportamenti inconsci, che emergono senza una volontà precisa, ma che tradiscono uno stato d'animo da non sottovalutare. Ricordiamo, per restare in casa viola, il caso di Antognoni nel campionato 81-82, quello per capirsi del "meglio secondi che ladri" con Miani eccellente surrogato del "Capitano" e gente come Pecci, Bertoni, Graziani che stupì...con effetti speciali.
Del resto, come amiamo spesso ripetere, i numeri parlano chiaro. Anche la stagione scorsa si era verificata una situazione simile; Mutu fu assente in 17 occasioni fra coppa e campionato nelle quali la squadra viola ottenne 9 vittorie, 4 pareggi e 4 sconfitte realizzando 28 reti e subendone 15. Peggio (per Mutu) andò in campionato dove la Fiorentina nelle dieci partite senza Adrian totalizzò 6 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte con 15 gol all'attivo e 9 al passivo. Quest'anno lo score senza il romeno in campo recita 4 partite con due vittorie e due pareggi mentre sono sei le partite con il 10 viola in campo ed il totale è di 2 vittorie, due pareggi ma anche 2 sconfitte (Napoli e Lazio in trasferta). Alla fine del sermone chiudiamo con qualche considerazione ed un invito. Mutu, per capacità tecniche, realizzative e di personalità è per la Fiorentina un valore aggiunto, imprescindibile per Prandelli e per una squadra che vuol puntare a traguardi prestigiosi. Mutu deve essere recuperato, in primo luogo a livello fisico, in secondo a livello psicologico. Inutile ricordare le incomprensioni estive, la multa per il caso Chelsea, e qualche mugugno all'interno dello spogliatoio che lo ha visto coinvolto. Acqua passata e si va avanti. Mutu deve però fare un passo verso la squadra, si deve mettere a sua disposizione senza per questo perdere le sua prerogative che sono il dribbling, lo spunto in velocità, l'azione personale, il "cucchiaio" ad irridere l'avversario. Il fuoriclasse si ciba anche di queste cose, non possiamo limitarlo, basta non passare il limite. Ecco, Adrian Mutu deve essere intelligente a capire questo e, ne siamo certi, la Fiorentina tornerà ai livelli, stratosferici, raggiunti in questi ultimi tre anni. Nessuno a Firenze vuol fare a meno di lui, Firenze e la Fiorentina hanno però dimostrato di poter fare a meno di lui.