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"OCCHI PUNTATI SU..." MUTU, GILARDINO ed una partita giocata 'in punta di piedi'

di Stefano Borgi
Fonte: Stefano Borgi per FV

"Allora ragazzi, buona fortuna e mi raccomando...vincete anche senza di me". Ma, ahimè, proprio mentre si avvicina alla porta e sta per andarsene, una voce dal fondo..."Aspetta Adrian, ho appena parlato col dottore, Giampaolo non sta bene, stasera tocca di nuovo a te. Mi dispiace per la tua serata libera, sarà per un'altra volta..." La scena, più o meno, potrebbe essersi svolta in questo modo e lo stesso era successo la sera prima, dopo l'ultimo allenamento, per Alberto Gilardino al momento dell'infortunio di Osvaldo. La voce era quella di Cesare Prandelli, e lo sfortunato protagonista della fuga mancata (questo è fin troppo facile intuirlo) è Adrian Mutu che, suo malgrado, ha dovuto rinunciare ad una serata di completo relax per disputare un'insulsa partita di coppa Italia. Una partita giocata..."In punta di piedi". La definizione non è nostra, bensì del mister che non l'ha certo mandata a dire: "Ci è mancata cattiveria, determinazione. Peccato, perchè l'approccio alla gara non era stato negativo, anzi, abbiamo costruito anche delle belle azioni, però lo abbiamo fatto in punta di piedi."

 

Destinatario principe di questo benevolo rimprovero il "fenomeno" romeno, ma anche Alberto Gilardino che si è anche mangiato un gol incredibile, a metà del secondo tempo, merce assolutamente rara per lui, cecchino fin quì infallibile. La verità è che la "coppia più bella del mondo" contro il Torino non doveva giocare. Titolari designati erano Osvaldo e Pazzini, quest'ultimo al "canto del cigno" in maglia viola. Ma tant'è...un infortunio muscolare ed una fantomatica gastroenterite ha messo K.O i due virgulti viola e questo ha provocato il richiamo alle armi per i due transfuga. "Non è facile scendere in campo quando sai che non devi giocare fino all'ultimo e questo lo abbiamo pagato", ha aggiunto Prandelli, giustificando, in parte, l'atteggiamento indolente e apatico del duo delle meraviglie. Nel contempo aveva accusato quei giocatori come Jovetic, Donadel, Pasqual, Da Costa (un suo grossolano errore in marcatura su Rolando Bianchi ha, fra l'altro, causato il vantaggio granata) di non aver sfruttato l'occasione e di non "averlo messo in difficoltà" per le prossime scelte di formazione. La frase del tecnico di Orzinuovi che ci è rimasta più impressa è, però, un'altra: "Abbiamo perso un'altra occasione per dimostrare di essere cresciuti come mentalità." Prandelli non perde occasione per ribadire che questa squadra (ma anche qualche giocatore, vedi Montolivo, per il quale il mister spende spesso questo ammonimento) deve fare il salto di qualità come personalità, ovvero saper affrontare le piccole squadre al massimo della concentrazione, per non fare "figure" mediocri come, ad esempio, ieri col Torino, ma anche come quelle recenti contro Siena e Cagliari. Ieri Prandelli sperava in un comportamento diverso, ma è rimasto deluso, e dalla faccia che aveva quando si è mostrato davanti a telecamere e taccuini, non ha fatto niente per nasconderlo.

 

 

Un altro particolare da non sottovalutare, la presenza contemporanea in tribuna di Diego ed Andrea della Valle. I due fratelloni, a Fienze per gli auguri nell'ambito della festa di Natale del settore giovanile viola, si sono dovuti sorbire uno spettacolo imbarazzante. Diverse le razioni dei due, con Diego indispettito..."La Fiorentina di stasera? Perchè ha forse giocato?" e Andrea benevolo..."Va beh, andiamo avanti, diciamo che è stato un'incidente di percorso" A parte l'aspetto sportivo, questo non è un gran periodo per loro alla guida della Fiorentina, sopratutto sul piano manageriale. Il fallimento del progetto di Castello per la Cittadella viola è stato un duro colpo e, fra un sorriso amaro ed un commento sarcastico al tempo stesso di Andrea, la cosa non è stata sottaciuta, anzi... Speriamo che tutto prosegua per il meglio, almeno sul rettangolo verde, con il raggiungimento del 4° posto, (ma anche il terzo, perchè no?) auspicato a più riprese dal presidente viola. Non vorremmo che venisse meno l'entusiasmo della proprietà per il tanto sbandierato progetto viola. Firenze, questo, non se lo potrebbe proprio permettere.


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