"OCCHI PUNTATI SU" Un blocco violazzurro tra passato, presente e futuro
Fonte: Stefano Borgi per FV
Non siamo abituati a vedere tanto viola sotto alla maglia azzurra, e non nascondiamo che ci siamo quasi emozionati. Va beh, qualcuno dirà che era una semplice amichevole e neppure di alto lignaggio (la Grecia, seppur campione d'Europa appena 4 anni fa, non smuove più di tanto gli animi) ma la Nazionale, ricordiamolo campione del mondo, fa sempre un certo effetto. Spieghiamo subito il nostro titolo che si dipana fra un recente passato, Luca Toni e, ahime (lo diciamo con rimpianto) Christian Maggio. Fra un luminoso (?) presente, Riccardo Montolivo, ed un promettente mix fra presente e futuro con Alessandro Gamberini (probabile sostituto di Cannavaro, prossimo alla pensione) e Alberto Gilardino (la più credibile alternativa a Toni, Amauri permettendo). Un blocco viola, ancora mini, certamente espandibile, ma pur sempre motivo di vanto ed orgoglio per la tifoseria gigliata.
Cominciamo dal primo, il ragazzone di Pavullo sul Frignano, alla sedicesima segnatura con la Nazionale, dopo 10 lunghi mesi di digiuno (l'ultimo gol era del 6 febbraio 2008, amichevole contro il Portogallo vinta per 3-1). E' uno dei superstiti di Germania 2006, incarna la più fulgida e redditizia creatura di Marcello Lippi (fu il tecnico viareggino a lanciarlo in Nazionale nel 2004), è sembrato tornare agli antichi splendori realizzando il gol del pareggio al 54' e fornendo un assist prezioso 4 minuti dopo per il tiro a botta sicura di Camoranesi. Un Luca Toni ritrovato, promosso e mai troppo rimpianto nei pressi del Campo di Marte. Christian Maggio merita un discorso a parte poichè si tratta di ex per certi versi rimpianto come e più del bomber mondiale. La differenza sta nel fatto che Luca ce lo siamo "goduto" almeno due anni (e poi ha il suo degno erede in Gilardino), mentre Maggio lo abbiamo "sopportato" per tutto l'anno della serie B. Christian, prima con Cavasin poi con Mondonico, non era certo il giocatore di adesso, migliorato tecnicamente, nel cross, nella disciplina tattica (il suo vero tallone d'Achille a Firenze e negli occhi di Prandelli). Perfetto per il 3-5-2 di Eddy Reja al Napoli, fuori posto nella rigida difesa a quattro del mister viola, si poteva tentare qualcosa di diverso per far collimare la sua figura tattica negli schemi attuali viola? Ai posteri...
Il presente, che noi abbiamo definito luminoso con un grosso punto interrogativo, si chiama Riccardo Montolivo. La premessa è d'obbligo e recita che la sostituzione del viola alla fine del primo tempo fosse concordata per i giocatori che giocheranno l'anticipo di sabato (di conseguenza nessuna bocciatura prematura), ma le sue prestazioni, alla Fiorentina come in Nazionale, sono contraddistinte dallo stesso andamento che sta, piano piano, diventando un triste copyright. Per dirla in musica lo chiameremo "lento moderato" piuttosto che "andante con (poco) moto", sinonimo di un "trotterellare" senza costrutto, spesso senza lode, a volte senza infamia. Qualcuno un giorno disse "parlatene male, ma parlatene"... Ecco, ieri sera, l'uscita di "Montolo", sostituito al 45' dall'Udinese Simone Pepe, è passata quasi inosservata, come se non valesse la pena nemmeno di commentare la prova del "talento"(?) di Caravaggio. Eppure (Dio perdona loro perchè non sanno quello che fanno...) Lippi gli aveva dato per la seconda volta la maglia azzurra numero 10.
Chiudiamo col futuro colorato di presente, che risponde al nome di Gamberini e Gilardino. I due vantano già un discreto curriculum, col "Gila" campione del mondo alla pari di Luca Toni. L'impressione, però, è che per il centravanti viola il bello in Nazionale debba ancora venire, sopratutto se Toni non dovesse confermare i progressi mostrati questa sera. Per il "Gambero", ormai da tempo ospite fisso delle convocazioni di Lippi, è solo questione di tempo poichè Cannavaro non sarà certo eterno e Le Grottaglie non appare un concorrente spendibile per l'immediato futuro. Insomma, sono lontani i tempi del vero blocco viola (9 giocatori donati alla causa azzurra in uno Jugoslavia - Italia del 1957), ma la partita di stasera ha dimostrato come la Fiorentina possa contribuire fattivamente alla crescita del calcio italiano e possa recitare un ruolo da protagonista nei futuri successi della Nazionale campione del mondo.