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IL TEMPISMO DI UN AUTOGOL

di Mosca Tze Tze

Ci mancavano pure gli autogol. Perchè ieri la Fiorentina si è fatta un autogol pazzesco. Roba che nemmeno Kaladze ci riuscerebbe con tanta efficacia. All'indomani della chiusura del calciomercato un po' tutti si erano convinti. Basta polemiche, basta rimpianti per un mercato che non aveva convinto i più, basta critiche. Tutti uniti verso una stagione da vivere con il solito entusiasmo degli ultimi anni. Il 4° posto da difendere in campionato, e una nuova Champions League con tutto ciò che ne consegue. Ma, evidentemente, in Fiorentina la convinzione di poter ricompattare tutto l'ambiente non era poi così forte. Perchè nemmeno di fronte alle vittorie con Palermo e Cagliari si è fermato il vento di delusione e recriminazione. E così finisce che Prandelli racconti di come il presidente Della Valle non abbia gradito qualche contestazione, tanto da allontanarsi fisicamente dalla tribuna autorità. Finisce che a Lione, dove una sua presenza avrebbe fatto comodo, arrivi invece la notizia di un C.d.A. straordinario con all'ordine del giorno, come primo punto, la gestione delle cariche sociali. E finisce che lo stesso ADV debba chiamare il suo allenatore per tranquillizzarlo sul futuro della società. Il tutto a qualche giorno da un Consiglio Comunale che dirà molto sulla questione, vitale, della Cittadella. Sarebbe bastato aspettare, sarebbe bastato gestire le cose in modo diverso, con un pizzico di organizzazione in più. Sarebbe bastato comunicare in modo diverso, possibilmente trasparente ed efficace e soprattutto nei tempi adeguati. Evitando di scegliere l'immediata vigilia di un esordio in Champions, con il tempismo del più classico degli autogol. Era così difficile?