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OSVALDO, Prima di tutto viene il rispetto

di Mosca Tze Tze

Questioni di stile, questioni di rispetto. Pablo Daniel Osvaldo nel suo sollevarsi dalla panchina appurata l’impossibilità di entrare in campo le ha toppate entrambe. Sì perché l’attaccante viola prosegue, e ne da dimostrazione plateale, il suo momento controverso tra dichiarazioni pubbliche, ripensamenti e atteggiamenti sul campo. Negli ultimi venti giorni abbiamo visto e sentito un Osvaldo furioso poi l’Osvaldo pentito ed adesso l’Osvaldo sdegnato. Qualcosa non torna soprattutto nel momento in cui l’Osvaldo versione pompiere aveva provato a mettere una pietra sopra alla situazione e sistemare il tutto all’insegna del canonico buonismo. Parole ed atteggiamenti non sono andati di pari passo, il pomeriggio di Siena lo ha visto segnalarsi per la mancata professionalità e per quella voglia di emergere, giusta per un giovane calciatore ma necessariamente da accompagnare ad una fondamentale dose di umiltà. La Fiorentina ha sempre protetto e tutelato il suo giocatore, dagli inizi difficili ai colpi di testa più o meno noti dell’esuberante argentino naturalizzato italiano. Adesso che la concorrenza è serrata, che gli spazi sono pochi forse è il momento che Osvaldo attenda con pazienza di ripagare questa fiducia e questa protezione. Capitalizzare al massimo. Le occasioni però non sono state sfruttate al meglio, le sirene di mercato tornano a farsi sentire e forse in questo caso Osvaldo le accusa più degli altri. Però se le tue ultime parole sono state “Voglio restare a Firenze, massima fiducia in allenatore e progetto e mai pensato di andare via” è davvero il caso che a queste, in ogni momento della stagione, seguano sempre i fatti. Perché gol belli e pesanti sono sempre un bel biglietto da visita specialmente per i tifosi, ma il rispetto per allenatore e compagni rimane il punto fermo di ogni professionista dello sport.